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Arriva la patrimoniale europea: l’Ue getta la maschera e prepara l’assalto ai nostri risparmi

Pubblicato il 11/05/2023 09:54 - Aggiornato il 26/05/2023 10:14

L’Unione Europea non fa passi indietro, convinta della necessità di introdurre una nuova tassazione. Soldi che Bruxelles non può chiedere sotto forma di maggiori fondi agli Stati membri, visto che la pandemia ha alleggerito le tasche di ogni nazione, così come la successiva crisi economica. E così non resta altro da fare che elaborare un piano alternativo, con l’intenzione a questo punto di mettere direttamente le mani in tasca a una parte della popolazione. In queste ore è al voto al Parlamento Europeo il documento dal titolo “Un nuovo inizio per le finanze Ue, un nuovo inizio per l’Europa”. Un testo che indirizzerà la Commissione Ue ma non sarà vincolante e che contiene alcune iniziative molto sensate e altre decisamente più inquietanti. Su queste ultime, la sinistra italiana sembra già pronta a dare il proprio ok. (Continua a leggere dopo la foto)
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ue prepara nuova tassa

Nel documento si parla, per esempio, dell’opportunità di nuove imposte sulle transazioni finanziarie e sulle criptovalute, oltre che sull’economia digitale per colpire “le grandi aziende di Internet”. Tutto giusto, tutto auspicabile. Al contrario, invece, dei 5 emendamenti presentati dalla sinistra europea, Pd compreso, e che passeranno al vaglio dell’Aula. Il contenuto? Indovinate un po’… (Continua a leggere dopo la foto)

Come spiegato da Libero Quotidiano, nel primo emendamento si chiede al parlamento europeo di tassare maggiormente “gli individui e le famiglie più ricchi, per motivi di uguaglianza sociale ed economica”. Nel secondo si “invita la commissione a presentare una proposta relativa a una nuova risorsa propria (cioè una nuova tassa, ndr) basata su di un’imposta sul patrimonio degli individui e famiglie”, ritenendo “che un’imposta sul patrimonio progressiva a livello Ue contribuirebbe a far uscire l’Unione dalle molteplici crisi recenti”. Siamo tornati, insomma, alla cara vecchia patrimoniale. (Continua a leggere dopo la foto)
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Ursula von der Leyen

Nel terzo emendamento si chiede “di tassare gli extraprofitti” delle grandi imprese, nel quarto si invoca “una nuova tassa sulle plusvalenze che dovrebbe comprendere anche immobilizzazioni, azioni e obbligazioni”. Infine, nell’ultimo il Pd e la sinistra europea chiedono l’introduzione di “un’imposta minima per i redditi elevati e un ulteriore scaglione fiscale per i redditi eccessivi”. La sinistra tutta, insomma, vuole nuove tasse. Almeno cinque o sei in più. I dem nostrani sembrano concentrati più che altro sulla solita patrimoniale, vecchio cavallo di battaglia mai passato di moda. Ipotesi che, stando ai commenti social, non piace affatto ai cittadini (non solo italiani).

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