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“La tassa sugli sprechi”. L’ultimo “regalo” dell’Europa è irritante. Di cosa si tratta

Pubblicato il 24/02/2023 10:35

Niente debiti comuni, nonostante le richieste dell’Italia. E una nuova tassa in arrivo con la quale dovremo presto fare i conti. Queste le parole, tutt’altro che incoraggianti, del Commissario al bilancio europeo Johannes Hahn, che sta gestendo in prima persona il piano di emissioni di bond della Commissione Ue per finanziare i progetti Next Generation Eu. Intervistato da Marco Bresolin per La Stampa, l’austriaco ha subito chiarito: “Sono ben consapevole del fatto che attraverso l’emissione di debito comune Paesi come l’Italia potrebbero ottenere prestiti a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle offerte dai mercati. Ma si tratta di qualcosa che non possiamo fornire all’infinito”. Meglio, insomma, non contare troppo sulla benevolenza di Bruxelles, alla quale non siamo d’altronde abituati. E prepararci a una nuova tassa in arrivo. (Continua a leggere dopo la foto)
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Hahn ha infatti aggiunto: “A settembre potrebbe arrivare un prelievo sugli sprechi alimentari. Oppure sui rifiuti elettrici. Abbiamo già presentato le relative proposte all’Ets (scambio delle quote di emissioni) e al meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere. Entrambi i dossier sono in fase avanzata. A settembre faremo una proposta che includerà l’imposta sull società e ci sarà anche qualcosa per indirizzare il comportamento dei consumatori”. (Continua a leggere dopo la foto)

Tra le possibili proposte c’è proprio quella “di introdurre un prelievo sugli sprechi alimentari o sui rifiuti elettrici, entrambe questioni che hanno un grande impatto ambientale”. Il Commissario non ha specificato cosa comporterà l’introduzione di una delle due tasse, confermando però l’intenzione di portare avanti il progetto. A settembre, fra pochi mesi, potremmo quindi trovarci a fare i conti con l’ennesimo prelievo europeo. (Continua a leggere dopo la foto)

Molto netta invece la posizione sul debito comune. Quando gli è stato ricordato che quest’ultimo può essere emesso anche attraverso strumenti come le garanzie nazionali, Hahn ha chiosato: “Se ascoltiamo con attenzione il dibattito in corso in Europa, credo sia impossibile fare ulteriore debito comune. Tutti gli attori concordano nel sostenere che questo è il momento di focalizzarsi sui piani nazionali”.

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