Prove tecniche di Terza guerra mondiale? Non stiamo esagerando: francamente, mette i brividi apprendere della più grande esercitazione militare aerea mai tenuta dalla Nato, la cosiddetta la Air Defender 23, nonché conoscere il fine dichiarato: “Prepararsi a un eventuale conflitto in Europa”. Partirà domani e durerà sino al 23 giugno l’esercitazione militare difensiva che vedrà le forze di 25 nazioni, come ha annunciato il capo dell’aeronautica tedesca, il tenente generale Ingo Gerhartz, nel corso di una conferenza stampa. La maxi esercitazione, infatti, si svolgerà nei cieli della Germania. Gli Stati Uniti da soli invieranno duemila membri del personale della US Air National Guard e circa cento aerei militari, su 250 complessivi, per prendere parte alle manovre di addestramento. In totale saranno circa 9.000 soldati statunitensi e circa 17.000 soldati aggiuntivi provenienti dalle nazioni Nato. “Vogliamo dimostrare l’agilità e la rapidità delle forze aeree come primo soccorritore e mettere in mostra la forza aerea della NATO”, ancora nelle parole del capo dell’aeronautica tedesca riportate, tra gli altri, da L’Indipendente. Tra i velivoli militari inviati dal Pentagono figurano anche i nuovi Stealth F-35, che riescono a volare a duemila chilometri orari e sono idonei all’attacco nucleare con le bombe B61-12. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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Il messaggio per Putin
Il governo tedesco ha messo a disposizione basi militari in quattro diverse zone del Paese: Schleswig-Holstein, Bassa Sassonia, Baviera e Renania Palatinato, ma gli aerei opereranno anche da sedi operative avanzate quali Čáslav, nella Repubblica Ceca, e altre in Estonia e in Lettonia, e le basi aeree in tutto il continente ospiteranno gli aerei partecipanti. Tra le 25 nazioni coinvolte con le proprie forze aeree, anche due Stati esterni alla Nato, ovvero Svezia e Giappone. Un inquietante messaggio per Mosca: la stessa Amy Gutmann, ambasciatrice statunitense in Germania, ha candidamente ammesso di voler inviare una sorta di avvertimento, piuttosto minaccioso, a Putin e ha dichiarato che l’operazione “era programmata da anni, ma la Russia, invadendo l’Ucraina, l’ha resa più urgente”. il Tenente Generale dell’Aeronautica Militare americana, Michael A. Loh, in occasione della conferenza stampa all’ambasciata tedesca a Washington, ha dichiarato: “L’esercitazione metterà alla prova non solo la nostra interoperabilità per lavorare insieme, ma anche la nostra capacità di dispiegare rapidamente e impiegare rapidamente la forza aerea della coalizione”. (Continua a leggere dopo la foto)
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I Paesi coinvolti
I partecipanti si eserciteranno in operazioni aeree composite (COMAO) in aree di addestramento sopra la Germania e condurranno le missioni di andata e ritorno negli Stati baltici e in Romania. I Paesi coinvolti sono: Belgio, Bulgaria, Danimarca, Germania, Estonia, Finlandia, Francia, Italia, Giappone, Croazia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Svezia, Slovenia, Spagna, Repubblica Ceca, Turchia, Ungheria, Regno Unito e Stati Uniti. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’articolo 5 del Patto atlantico
L’ambasciatrice USA a Berlino, Amy Gutmann, senza tanti giri di parole, lo dice chiaramente: “Sarei piuttosto sorpresa se un qualsiasi leader mondiale non prendesse nota di ciò che questo dimostra in termini di spirito di questa alleanza, e di forza di questa alleanza. E questo include il signor Putin”, conclude Amy Gutmann. Si tratta, in effetti, di un’esercitazione assolutamente impressionante, mai vista sin dal 1949, quando è nata l’Alleanza atlantica. L’esercitazione simulerà uno scenario di operatività dell’articolo 5 del Patto Atlantico, vale a dire un attacco o tentativo di invasione da parte di un nemico a uno dei Paesi membri dell’Alleanza Atlantica, e la contestuale difesa collettiva dei Paesi dell’Alleanza. Eventi che, fortunatamente, non si sono mai realizzati. L’articolo 5 del Patto Atlantico è stato per decenni, in epoca di Guerra fredda, un fortissimo deterrente che pare, ora, sempre meno aleatorio e sempre più concreto. Uno scenario assai preoccupante, dunque. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il ruolo “capofila” della Germania
“Insieme ai nostri alleati stiamo dimostrando di poter difendere rapidamente ed efficacemente il territorio dell’Alleanza”, ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco, Boris Pistorius. Con quella che ai più potrà sembrare una sconcertante leggerezza, il ministro ha candidato la Germania stessa “come hub logistico in Europa e come nazione leader”. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, con altrettanta leggerezza, si è poi detto “senza timori” per un possibile aggravamento della situazione a causa dell’esercitazione su larga scala che la Germania condurrà a braccetto con gli Alleati. Nessun serio tentativo di mediazione diplomatica, nemmeno da parte di quella Europa che, secondo la vulgata, ci ha regalato “Settant’anni di pace”, e l’unico tentativo di mediazione, da parte del pontefice, è stato freddamente respinto dal leader ucraino Zelensky.
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