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“Ecco perché la terza dose è necessaria”. L’ultima stramba tesi di Palù (Aifa e Cts)

Pubblicato il 07/09/2021 09:18

Mentre impazzano i temi della terza dose e dell’obbligo vaccinale, con governo e comunità scientifica più spaccata che mai (il ministro Speranza ad esempio è per l’obbligo, il sottosegretario Sileri dice che è inutile ora), il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco e membro del Comitato tecnico scientifico, il professor Giorgio Palù, ha rilanciato l’ipotesi di una terza somministrazione in un’intervista a Repubblica parlando di tempi di incubazione diminuiti e quindi necessità di un’altra puntura. “Il tempo d’incubazione – ha detto Palù – rispetto al ceppo originario di Wuhan si è praticamente dimezzato: da 4-5 giorni a 2. E la carica virale da 100 a 1000 volte superiore nelle prime vie respiratorie”. (Continua a leggere dopo la foto)

Secondo Palù questo insieme di fattori ha raddoppiato l’indice virale R0 (indice di contagiosità) medio da 2,5 a 5. “Questo vuol dire – ha dichiarato – che una persona che prima ne contagiava poco più di due adesso ne contagia cinque. A questo punto credo che la terza dose a più anziani e fragili si imponga, come per la maggior parte dei vaccini. L’anti-influenzale? Si potrebbe accoppiarlo alle categorie che saranno individuate. Con la variante Delta carica virale molto più alta e più ospedalizzazioni rispetto alla Alfa”. (Continua a leggere dopo la foto)

“L’obiettivo dell’80 per cento della popolazione vaccinata è sicuramente importante per il nostro Paese e per l’Europa – ha detto Palù a Repubblica – ma teniamo presente che nel mondo globalizzato i tre quarti delle persone non sono vaccinate ed è impensabile raggiungere una protezione assoluta”. In tutto questo, però, arrivano i dati da Israele a cambiare le carte in tavola dei vaccinisti. Lì la popolazione è totalmente vaccinata con doppia dose e in questi giorni si registrano record su record per numero di contagi. (Continua a leggere dopo la foto)

E – va detto – anche i primi morti con terza dose. Come ha detto anche il professor Crisanti, è impensabile in queste condizioni imporre un obbligo vaccinale dato che i dati israeliani certificano come la riduzione dell’efficacia dei vaccini è ormai lampante. Ma Palù non ci bada a queste cose e tira dritto per la terza iniezione e per l’obbligo, malgrado proprio l’Aifa ad agosto ha pubblicato un report in cui si segnalano 2,4 morti al giorno in seguito a vaccinazione.

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