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Chiara Ferragni è indagata! L’influencer sempre più nei guai. Ecco cosa cerca la magistratura

Pubblicato il 22/01/2024 21:17 - Aggiornato il 22/01/2024 21:39

Chiara Ferragni, nuove indagini per truffa aggravata – Non c’è pace per Chiara Ferragni. Andiamo dritti al punto, giacché i precedenti episodi della saga li conosciamo tutti, così come, anche senza volerlo, tutti conosciamo Chiara Ferragni e suo marito. L’impero dell’effimero sta crollando, la bolla è scoppiata: dopo il caso del “Pandorogate”, per cui è indagata assieme ad Alessandra Balocco, e la presa di distanze di più di un’azienda con cui aveva sottoscritto contratti faraonici, si apprende ora che la nota influencer è indagata per truffa aggravata anche in merito alle uova di Pasqua “griffate” e alla bambola Trudi contro il bullismo. Chiara Ferragni, dunque, risponde ora di tre episodi in cui le viene contestato il medesimo reato. Ancora nulla, per adesso, sul caso dei biscotti il cui ricavato sarebbe stato devoluto – mai come ora il condizionale è d’obbligo – in beneficenza per iniziative contro il Covid-19. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’uovo e la bambola, nuovi guai per l’influencer

Partiamo dal caso della bambola Trudi, una imbarazzante vicenda che, come nel caso del pandoro “Pink Christmas”, e come quello delle uova di Pasqua, assurge a paradigma – quantomeno – della assenza di trasparenza; sarà la magistratura a dire se a ciò si aggiunge il reato contestatole. La vendita della bambola, teoricamente, contribuiva a finanziare la lotta contro il bullismo. La bambola, chiamata in realtà Mascotte Chiara Ferragni, era prodotta in collaborazione con Trudi, l’azienda friulana acquisita nel 2019 dalla Giochi Preziosi. “Tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore”, disse allora Ferragni. La bambola è andata sold out appena cinque ore dopo la messa in commercio. Parimenti articolata la vicenda delle uova di Pasqua con il famoso logo di Chiara Ferragni, l’occhio dalle ciglia con l’eyeliner, prodotto dalla società barese Cerealitalia, proprietaria del marchio Dolci Preziosi. La sponsorizzazione delle uova di Pasqua, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe avvenuta con lo stesso schema del pandoro: un cachet di 500mila euro nel 2021 e 700mila euro nel 2022, a fronte di una donazione di 36mila miseri euro all’associazione “I bambini delle Fate”. Precisiamo che, almeno in questo caso, le uova avevano lo stesso prezzo di quelle “normali”. Il 18 gennaio scorso Cerealitalia aveva fatto sapere di aver fornito ai funzionari dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato “tutta la documentazione utile”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Meloni annuncia una nuova norma

Frattanto, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è tornata sul caso Ferragni in un’intervista a Quarta Repubblica, che andrà in onda questa sera su Rete4, su cui il sito Fanpage ha rilasciato delle anticipazioni. La vicenda giudiziaria dell’influencer ha mostrato che c’era un buco “nella normativa delle attività commerciali che hanno anche uno scopo benefico”, annunciando, poi, che il Consiglio dei ministri di giovedì rilascerà una nuova norma sulla trasparenza delle attività benefiche. O presunte tali. I legali di Chiara Ferragni, ad ogni modo, si dicono fiduciosi e ottimisti: “Certi della sua innocenza”. Solo pochi giorni fa Ferragni aveva rotto il silenzio sul caso Balocco con una nota: “In seguito a continue sollecitazioni ricevute da vari organi di informazione Chiara Ferragni, anche in qualità di Amministratore Delegato di TBS Crew Srl e di Fenice Srl, ribadisce che risponderà esclusivamente alle autorità competenti a cui conferma la propria fiducia ed è a loro disposizione per chiarire quanto accaduto“.

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