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“Quanto si ferma?” Attenti a questa domanda, nasconde una truffa. Ecco come funziona e come difendersi

Pubblicato il 29/11/2023 18:44

Ultimamente le truffe viaggiano online, e i raggiri divengono “cybertruffe”, sempre più sofisticate e tecnologicamente avanzate. E poi ci sono truffe più tradizionali che simulano dinamiche reali, basti pensare a quella del passeggino o a quella del finto avvocato, che fanno leva sulle emozioni umane allorché calano le barriere difensive, a causa dello stress e dell’allarme procurato. Sicché, anche quando si è alla guida della propria auto, occorre prestare massima attenzione: dal falso incidente allo specchietto rotto e tante altre, tutte truffe delle quali ci occuperemo a breve, occorre fare attenzione a taluni segnali e persino a talune parole: “Quanto si ferma?”. È questa la fatidica, apparentemente banale, domanda che può far scattare un primo campanello d’allarme. I garage custoditi, con il traffico tentacolare delle grandi città, sono una gran bella invenzione, ma quando lasciate l’auto in un garage non conviene mai specificare per quanto tempo ci si assenterà. (Continua a leggere dopo la foto)
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La truffa del garage e quella “del sassolino”

Soprattutto se si possiede e si guida un’automobile nuova, esiste il rischio che parti come batteria e gomme vengano sostituite con pezzi usati. Restate sul vago circa il tempo di assenza per ridurre questo rischio è fondamentale, anche perché non ci si accorge facilmente dello “scambio”, né, a distanza di tempo, si possono fornire prove che il misfatto sia avvenuto proprio nel determinato garage o nel parcheggio custodito. Se il malvivente è a conoscenza del fatto che il proprietario dell’auto starà via per qualche ora, sarà più invogliato a mettere in atto il suo piano. Veniamo, ora, alla truffa cosiddetta “del sassolino”: mentre state guidando, potreste sentire un piccolo colpo sulla carrozzeria e subito dopo essere affiancati da un altro veicolo. Il conducente, in realtà un truffatore, vi intima di fermarvi, mostrandovi un’ammaccatura sulla sua vettura, accusandovi di averlo urtato. Spesso, il danno era preesistente o provocato appositamente. Il truffatore chiede denaro per risolvere la situazione velocemente, spesso adducendo come motivazione la fretta e scuse sempre più contorte, ad esempio il doversi recare immediatamente in ospedale per visite o controlli. In genere si è disposti a pagare per chiudere la questione senza coinvolgere l’assicurazione, il che potrebbe comportare un aumento della classe di merito e del relativo premio annuale. (Continua a leggere dopo la foto)
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Lo specchietto rotto e le borse sul sedile

La truffa “dello specchietto rotto” si verifica quando state guidando con un orologio al polso. Chi è mancino e porta l’orologio a destra è, dunque, più agevolato. Scherzi a parte, la dinamica è la seguente: un motorino si avvicina e, con un colpo, rompe o sposta lo specchietto laterale dell’auto. Così, mentre il guidatore rallenta per sistemarlo, altri criminali su scooter o motociclette approfittano per strappare l’orologio dal polso del conducente, per poi fuggire velocemente. Le donne, soprattutto le più anziane, sono invece le vittime preferite di un altro tipo di raggiro, che sovente viene messo in atto nei parcheggi dei supermercati: dopo aver fatto la spesa, mentre appoggiano la borsa sul sedile anteriore per poi caricare la spesa nel bagagliaio, due truffatori entrano in azione. Uno distrae la conducente offrendo aiuto con i sacchetti, mentre l’altro apre la portiera e ruba la borsa. Vediamo, ora, cosa succede con la truffa, che presenta tratti simili, della borsa sul sedile del passeggero. Mentre si è fermi al semaforo o in sosta, con la borsa o lo zaino sul sedile del passeggero, un truffatore può avvicinarsi chiedendo di abbassare il finestrino per una indicazione stradale. Nel frattempo, un complice dall’altro lato dell’auto apre la portiera e ruba ciò che trova sul sedile. (Continua a leggere dopo la foto)

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Il finto investimento, una truffa “evergreen”

Concludiamo con un vero “evergreen”, la truffa dell’incidente simulato in cui più d’uno ancora incappa, come ricorda il Giornale. Durante una manovra di parcheggio, la vittima malcapitata potrebbe sentire un colpo e delle urla, scoprendo poi una persona a terra dietro la vostra auto che asserisce di essere stata investita. Il truffatore, fingendosi vittima, chiede del denaro per evitare l’intervento di medici e assicurazioni. Di fronte a una tale situazione, è consigliabile chiamare i soccorsi: naturalmente, dinanzi alla prospettiva dell’arrivo dei soccorsi stessi, la finta vittima, miracolosamente, si alzerà e se ne andrà.

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