Il più grande scandalo di corruzione che abbia mai investito le istituzioni comunitarie, il cosiddetto Qatargate, in cui il dominus risultava essere l’ex europarlamentare del Pd Antonio Panzeri, dopo aver tenuto banco per settimane è stato lentamente oscurato da notizie più contingenti, in ultimo dal conflitto tra Israele e Hamas. È calato il velo dell’omertà e, se si torna parlarne, è essenzialmente per il “colpo di spugna” della sinistra europea – ricordiamo che tutti gli indagati appartengono alla “famiglia” dei Socialisti e Democratici in seno all’europarlamento –, che ha bocciato due emendamenti che partivano dallo scandalo per introdurre norme più severe sui finanziamenti ai membri e alle istituzioni dell’Unione europea e sul ruolo di talune Ong. È successo, dunque, a Strasburgo che la commissione Libertà civili abbia bocciato due emendamenti, uno di Renew (il gruppo politico dei Liberali) e uno dei Popolari europei, sulla trasparenza e sulle Ong il cui ruolo è emerso dalle indagini della magistratura belga. (Continua a leggere dopo la foto)
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Gli emendamenti bocciati
In particolare, l’emendamento del Partito popolare europeo stigmatizzava la mancanza di trasparenza che consente “ad attori potenti di istituire e/o finanziare Ong che ricevono finanziamenti dell’Ue in più Stati membri e/o di servirsi di tali Ong per promuovere narrazioni false”, con il palese obiettivo di influenzare la politica dell’Unione europea attraverso diversi attori, “come è accaduto nel caso del Qatargate”. Invece, nel parere votato ieri dall’Europarlamento è sparito ogni riferimento al Qatargate, in favore di una formula neutra, indicando banalmente di “prestare maggiore attenzione al controllo e alla trasparenza dei finanziamenti dell’Ue”. Circa le Ong finanziate dal bilancio comunitario, cme ricorda il Giornale – l’unico che dà conto del blitz dell’eurosinistra – nel 2002 l’Unione europea ha stanziato ben 2,6 miliardi di euro di fondi comunitari alle Organizzazioni non governative, senza troppo approfondire le eventuali ingerenze straniere e senza monitorare l’effettivo utilizzo delle risorse. Al di là di qualche frase di circostanza, il parere votato oggi – ha dichiarato l’europarlamentare di Fdi-Ecr Vincenzo Sofo – ha rimosso ogni riferimento al Qatargate e di fatto ostacola l’attuazione di nuove norme che aumentino la trasparenza sulle fonti di finanziamento”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le reazioni
Secondo l’organizzazione Transparency International, “per diversi decenni, il Parlamento europeo ha permesso lo sviluppo di una cultura dell’impunità […] e di una totale assenza di controllo etico indipendente”, come si poteva leggere nella versione francese dell’Huffington Post. Ad ogni modo, si avvicinano le elezioni europee del 6 giugno 2024 e la sinistra ha ogni interesse a che l’incresciosa e imbarazzante inchiesta rimanga sottotraccia, praticamente insabbiata. Ne è convinta anche l’europarlamentare della Lega Annalisa Tardino, citata dal quotidiano milanese, che ha buon gioco nell’affermare: “Non solo viene fatto sparire il Qatargate come se non fosse mai esistito – forse perché ha coinvolto loro – ma il testo viene infarcito di inviti a istituzioni Ue e Stati membri a proteggere le Ong”.
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