Non finiscono più i guai per Chiara Ferragni. E non si tratta di “accanimento mediatico”, ma di indagini della Procura. Che questa volta guarda Oltreoceano. Sì, perché dopo ciò che è emerso con la brutta faccenda del Pandoro Balocco, i magistrati vogliono vederci chiaro su altre iniziative a sfondo benefico avviate in passato dall’influencer nostrana. E ciò che emerge in queste prime fasi di indagine getta un’ombra sinistra anche su un’altra vicenda che risale al 2019. La Ferragni, in quell’occasione, aveva annunciato sui suoi canali la creazione di una bambola a edizione limitata con le sue fattezze. I proventi delle vendite, secondo quanto affermato, erano destinati a un’associazione no profit americana impegnata nel contrasto del bullismo, la “Stomp Out Bullying”.
In un messaggio sui social, la Ferragni annunciava: “Ho deciso di fare un primo passo e di associarmi a questa organizzazione che si occupa di bullismo”. Va da sé che la bambola dopo sole 5 ore dalla commercializzazione era già sold out. L’azienda da lei controllata, la Tbs Crew, in un comunicato ha scritto che “i ricavati delle vendite di tale bambola sono stati donati all’associazione Stomp Out Bullying nel luglio 2019. L’impegno nei confronti di tale associazione ha riguardato esclusivamente le vendite fatte sul canale e-commerce diretto, e non anche su canali gestiti da terzi”. Forse si tratta di un altro errore di comunicazione, perché nel suo messaggio la bionda influencer parlava di dare in beneficenza “l’intero ricavato delle vendite”.
A questo punto non sono solo i magistrati a voler capire meglio cosa sia successo. Per chiarire la questione, si è mosso anche il programma Zona Bianca. Nel report annuale 2019 dell’associazione americana il nome della Ferragni non era presente fra i donatori. E nemmeno nella lista degli ambasciatori di Stomp Out Bullying. Il programma di Mediaset ha così deciso di contattare attraverso Linkedin la Ceo e cofondatrice dell’associazione Ross Ellis. Che a precisa domanda su Chiara Ferragni è caduta dalle nuvole. “Non sappiamo chi sia questa donna”, è stata la sua risposta. “E non abbiamo mai ricevuto una donazione”.