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“Non si trattava di un vaccino”. Cacciari asfalta Speranza-Conte-Draghi: “Errori talmente gravi…”

Pubblicato il 24/04/2023 11:41

Errori gravi, gravissimi. Che nessuno vuole però ammettere. Non usa giri di parole, come d’altronde nel suo stile, Massimo Cacciari. Intervistato da La Verità, il filosofo ha parlato della gestione della pandemia e da quanto emerso, finalmente, dalle indagini e dalle rivelazioni del programma Fuori dal Coro: “In tutti i Paesi hanno tenuto nascosto e silenziato i dati sugli effetti avversi, è il segreto di Pulcinella. La cosa grave, però, è che i responsabili della farmacovigilanza non parlino e non abbiano denunciato per tempo: questa è mancanza di responsabilità. Ed è gravissimo che si siano fatti imbavagliare”. Secondo Cacciari “è stato deciso che il vaccino era utile, che era indispensabile che tutti si vaccinassero e senza particolare precauzione siamo stati tutti costretti a vaccinarci per continuare a vivere”. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Adesso piano piano – ha spiegato Cacciari – stanno venendo fuori tutte queste cose in modo ufficiale, per cui abbiamo saputo che non si trattava esattamente di un vaccino e così via. La verità sta venendo fuori un po’ alla volta, a livello europeo e a livello nazionale. La responsabilità è delle forze politiche che hanno avallato tutto ciò, ma soprattutto dei cosiddetti scienziati dentro Aifa e altrove che hanno taciuto e acconsentito”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Oggi continuano a dire che se avessero fatto diversamente ci sarebbero stati milioni di morti – ha poi sottolineato Cacciari – ma non c’è alcuna controprova”. Inoltre, a non tornare è stato il rapporto tra le istituzioni e i cittadini: “Lo Stato non è stato trasparente, in alcun modo. Come adesso. Lo Stato è trasparente sulla guerra in Ucraina? No. In pandemia è stato lo stesso, si diceva ‘stiamo in guerra’, Lo Stato fa solo propaganda, così è stato e così è”. (Continua a leggere dopo la foto)

Perché resta ancora eretto un muro di gomma intorno alla verità? “Mica possono ammettere responsabilità così gravi, no? È chiaro. Se ci dovesse essere un’altra situazione di emergenza e la gente dovesse essere nuovamente obbligata, perché se no perde il diritto al lavoro, a muoversi e a ricevere lo stipendio, sarà uguale. Si ripeterà la stessa, identica storia”.

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