L’Italia perde uno dei più grandi campioni che abbiano calcato i campi di calcio nel nostro Paese e, con la maglia della Nazionale, in tutto il mondo. Era ricoverato da ieri nel reparto di cardiologia dell’ospedale del Brotzu di Cagliari. Dopo un’iniziale, moderato ottimismo, le sue condizioni sono peggiorate fino all’esito fatale. Riva era il presidente onorario del Cagliari, squadra nella quale ha militato per tutta la sua carriera. Rifiutando più volte offerte da società prestigiose che gli avrebbero garantito una visibilità diversa. Ma Gigi è stato la bandiera di una intera Regione, non solo di una squadra e di una città. Una “bandiera” come al tempo ce n’erano ancora nel mondo del calcio. E resta indimenticabile lo scudetto che riuscì a portare in Sardegna, insieme ai suoi compagni, trascinando la squadra con i suoi gol. Era il 1970 e quello è rimasto a oggi l’unico campionato italiano vinto da una squadra isolana.

Giocava all’ala sinistra ma era una punta “moderna”, e il suo sinistro leggendario non lasciava scampo. Ancora oggi Gigi Riva è il capocannoniere assoluto della Nazionale italiana, con 35 reti segnate in 42 partite. Fu protagonista dei Mondiali del 1970 in Messico, quelli della “più bella partita del mondo”, come venne ribattezzata la semifinale Italia Germania 4-3. Non ebbe una vita facile. Restò orfano a soli 16 anni, ma riuscì a superare tutte le avversità come poi, in seguito, avrebbe fatto in campo. Lo ricordiamo con grande affetto, perché oltre a essere un grande calciatore, è stato anche un uomo buono e generoso. Riposa in pace, Rombo di Tuono.