La proteina Spike, contenuta nei vaccini contro il Covid, “ha effetti genotossici, anche nel lungo periodo”, ovvero ha la capacità di danneggiare l’informazione genetica all’interno di una cellula causando mutazioni. E la stessa proteina Spike, per di più, oltre a essere nociva, “è correlata ai tumori”. Ora che dirà Silvio Brusaferro, viene da chiedersi. Dopo il vergognoso provvedimento disciplinare verso i tre immunologi dell’Iss (che lo stesso Brusaferro ancora presiede, pur se indagato dalla magistratura di Bergamo), è Maurizio Federico, Dirigente di Ricerca del Centro nazionale per la salute globale presso lo stesso Istituto Superiore di Sanità, a giungere pressoché alle medesime conclusioni dei suoi colleghi. Il dettagliato Progetto Nazionale Salute e Sicurezza dei Vaccini Covid a mRNA, che Maurizio Federico ha trasmesso al sottosegretario al Ministero della Salute, Marcello Gemmato, è declinato in quattro punti essenziali: il primo ribadisce la necessità di approfondire “gli effetti non immunogenici della proteina Spike SARS-CoV-2 ed i relativi meccanismi”; il secondo punto invita a studiare nei diversi tessuti “gli effetti a medio e lungo termine dell’infezione da SARS-CoV-2 e delle relative vaccinazioni”; vanno, poi, valutati e studiati, appunto, gli “effetti genotossici dei composti a mRNA”; infine, la soluzione, a questo punto necessaria, che egli caldeggia è quella di “sviluppare vaccini di seconda generazione, utili contro tutte le malattie respiratorie”. Proprio l’estrema rapidità con cui sono stati prodotti e, soprattutto, commercializzati i vaccini ha impedito, argomenta il virologo, di analizzare a fondo le risposte a medio e lungo termine dell’organismo umano, anche in ragione della “innovatività su cui si basano i vaccini a mRNA”. Ne consegue che la famigerata Tachipirina e vigile attesa, oltre alla assenza delle autopsie, “hanno contribuito ai decessi”. Invece, “l’ibuprofrene andava bene: ci si poteva arrivare prima”. Maurizio Federico è stato intervistato da Il Giornale d’Italia. Tra le reazioni avverse parliamo di miocarditi, di impatti sul sistema nervoso centrale e periferico, ma anche di conseguenze a livello ematologico e sullo sviluppo di anticorpi di autoimmunità, afferma il virologo. Circa il cosiddetto Long Covid, di cui ci siamo già occupati, anche qui Maurizio Federico demolisce la narrativa dominante. Gli effetti postumi, pervicaci e persistenti dell’infezione, in realtà, sono assimilabili sempre agli effetti nocivi della proteina Spike, “che o innesca qualche meccanismo immunitario perverso o persiste nel circolo, come è stato ampiamente dimostrato, per almeno sessanta giorni”. La sua idea è di dar vita a un progetto nazionale che approfondisca gli eventi avversi, malori e morti improvvise “in maniera metodica e sistematica”. Come peraltro ha già annunciato di voler fare il ministro della salute tedesco, che, invero, era in carica anche durante la pandemia, ma tant’è. (Continua a leggere dopo la foto)
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E circa l’inquietante rischio oncologico? Studi statunitensi hanno dimostrato che negli animali l’induzione da parte della Spike porta alla esacerbazione di tumori già formati, con aumento di metastasi. Sarebbe, dunque, il caso di replicare gli studi per vedere se nell’uomo accada una cosa del genere: “Le cose vanno studiate, non vanno eliminate solo perché sono troppo complicate o troppo negative”, afferma il virologo nella lunghissima intervista. Sollecitato sulla futura commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid, e su quali aspetti dovrebbe approfondire, Federico si sofferma sulle “Popolazioni che evidentemente non dovevano essere vaccinate in assenza di qualsiasi studio degli effetti a medio e lungo termine”. Ad esempio, pensiamo ai giovani e ai giovanissimi, i più colpiti dalla allarmante ed esponenziale crescita dei cosiddetti malori improvvisi. Le vaccinazioni fatte sugli adolescenti e sui bambini? “Sono gravemente ingiustificate. Bambini e donne incinte non devono vaccinarsi”, questa la risposta. (Continua a leggere dopo la foto)
E, infine, lo stesso Maurizio Federico ci regala una chicca: poiché il vaccino viene inoculato intramuscolo, dunque viene indotta una reazione immunitaria al livello del sistema circolatorio, non respiratorio, a queste stesse conclusioni è arrivato Anthony Fauci, il principe delle virostar internazionali. Infatti, un suo recente studio su questa ultima generazione di vaccini mRNA si conclude con queste parole, riportate alla lettera da Maurizio Federico: “Il tentativo di controllare i virus respiratori delle mucose con vaccini non replicanti somministrati per via sistemica è stato finora in gran parte inefficace, indicando che sono necessari nuovi approcci”.
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