L’Europa, oltre tutto il resto, ci ruba tanti altri soldi con delle multe assurde. A spiegare come succede sono i dati raccolti da Milena Gabbanelli nella sua DataRoom del Corriere della Sera. Se l’articolo della Gabanelli muove da una sorta di accusa nei confronti del nostro Paese per queste infrazioni, qui si tenta invece di far capire come quelle che vengono giudicate dall’Unione Europea “infrazioni” sono in realtà delle assurdità utili per loro per fare cassa. Vediamo, dunque, quanto ci succhiano e come. Tutto parte dalle famigerate direttive Ue che ogni Stato membro è tenuto ad accogliere nelle proprie leggi nazionali. Vi è anche l’obbligo – è naturale – di rispettarle. Se non lo fai, perché le ritieni folli, la Commissione ti apre una procedura di infrazione. E batte cassa. Ahinoi, quando abbiamo svenduto la nostra sovranità, abbiamo inserito 2 articoli in Costituzione (artt.11 e 117) con cui riconosciamo il primato del diritto europeo su quello dell’Italia. E allora ecco il chiavistello europeo per fregarci altri soldi. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’ultimo aggiornamento sulle multe dell’Unioni Europea all’Italia, quello del 28 settembre 2023, mostra che il nostro Paese conta 80 infrazioni di cui 63 per violazione del diritto dell’Unione Europea e 17 per mancato recepimento di direttive. Come spiega Milena Gabanelli, le infrazioni vanno dal mancato adeguamento dei livelli di sicurezza delle gallerie all’eccessivo ricorso ai contratti a termine nel settore pubblico fino allo scorretto recepimento della direttiva antiriciclaggio. Tra le infrazioni italiane arrivate davanti alla Corte c’è di tutto: l’esenzione dalle accise sui carburanti degli yacht a noleggio, il superamento dei valori limite di PM10 nell’aria delle città italiane, il ritardo dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione verso i fornitori e il recupero dei prelievi arretrati sulle quote latte. Ma a quanto ammontano queste multe? (Continua a leggere dopo la foto)
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Multe dell’Unione Europea all’Italia: quanto gli abbiamo regalato
Una specifica importante: per calcolare quando estorcerci con queste multe, i giudici europei considerano non solo la gravità dell’infrazione, ma anche il Pil e la popolazione del Paese sanzionato. Quanto sta pagando l’Italia? Un miliardo e tre milioni di euro. È quanto abbiamo pagato finora in sanzioni all’Unione europea. 60 mila euro al giorno per i rifiuti della Campania, 165 mila euro al giorno (ne sono stati già versati 142.867.997) per i Comuni che non hanno i depuratori, 261,8 milioni di euro per discariche abusive; 158,9 milioni di euro per aiuti contributivi concessi tra il 1995 e il 1997 a 1.800 imprese nel territorio di Venezia e Chioggia. 80 milioni di euro per gli sgravi contributivi per favorire l’occupazione negli anni 1997-98 e, infine, 47,9 milioni di euro per gli aiuti di Stato al turismo della Regione Sardegna. Il totale? Lo rivela il dossier del Senato “Relazione sull’impatto finanziario degli atti e delle procedure giurisdizionali e di precontenzioso con l’Unione europea” pubblicato ad aprile: si è superato il miliardo di euro.
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