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Il Nobel della vergogna! Ecco a chi lo hanno dato e perché: la motivazione dell’Accademia svedese

Pubblicato il 02/10/2023 19:39 - Aggiornato il 04/10/2023 11:28
premio Nobel medicina mRna

Visto come sono andate le cose, e come stanno andando, il risultato era tristemente scontato. E infatti… i vincitori del Premio Nobel per la medicina sono l’ungherese Katalin Karikó di 68 anni e l’americano Drew Weissman di 64, che hanno messo a punto il metodo dell’Rna usato per i vaccini contro il Covid. Nonostante loro stessi, in passato, abbiano dichiarato più volte i loro dubbi e messo in guardia sui pericoli di questa tecnologia. Chissenefrega, insomma, di tutti gli ultimi studi sui danni provocati da quei vaccini, dal boom di malori e morte improvvisi, degli effetti avversi, dei dati che fanno accapponare la pelle. “Grazie a loro milioni di vite sono state salvate e il mondo è tornato a riaprirsi”, ha sentenziato l’Assemblea Nobel che ha assegnato il premio. Il loro lavoro ci ha permesso di superare “una delle peggiori minacce alla salute umana dei tempi moderni”. Ma la verità è tutt’altra ed è perfettamente riassunta dal commento del Professore Giuseppe Barbaro: “Premio comprato per far passare per scienza lo scientismo dogmatico!”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Oggi Weissman insegna ricerca nel campo dei vaccini all’università della Pennsylvania e Karikó, che mantiene una cattedra in quell’ateneo, è anche – notate bene – consulente dell’azienda tedesca BioNTech che ha prodotto il vaccino mRna Pfizer. Come spiega diligentemente Repubblica, “nel vaccino contro Sars-Cov2 è stata usata la sequenza di Rna corrispondente a una parte del virus riconoscibile dal nostro sistema immunitario: la proteina spike. Una volta in circolo nel nostro organismo, la spike viene riconosciuta dal sistema immunitario, che inizia a produrre anticorpi e sviluppa una memoria contro il virus”. Questa è la versione ufficiale. Poi c’è tutto il resto.
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Premio Nobel per la medicina alla tecnologia mRna

A gongolare sui social per questo premio Nobel per la medicina, tutta la schiera di televirologi italiani. Il primo? Non poteva che essere Roberto Burioni. Il suo commento? Scontato come l’attribuzione di questo Nobel che autoalimenta il Sistema. “Questo premio è la giusta risposta a chi avvelena con bugie”, ha detto Burioni. E poi Massimo Galli: “Risposta a pattume anti scienza”. Lopalco? “Mai Nobel fu più meritato”. Cauda: “Senza vaccini mRna Covid devastante”. Infine, Pregliasco: “Miglior risposta alle bufale”. Un coretto triste che si è guardato bene dal dire di quante volte, finora, sono state le loro bugie a essere smentite. Ma pazientiamo ancora. La verità ha il tempo dalla sua parte.

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