Una volta si parlava di “Fondo di garanzia per i finanziamenti alle imprese”. Peccato che c’è ben poco da finanziare visto che mancano addirittura 3,1 miliardi per prorogare di altri sei mesi, fino al 30 giugno 2021, le garanzie statali al l00% per i finanziamenti fino a 30 mila euro, e al 90% per i finanziamenti oltre i 30 mila euro. Il Fondo di Garanzia per le Piccole e medie imprese era nato per concedere prestiti sicuri e rapidi nel corso del 2020 alle aziende per far fronte all’emergenza economica legata alla pandemia e al lockdown. Come spiega Gianfranco Ursino su Il Sole 24 Ore, però, “il valore potrebbe aumentare di altri 1,76 miliardi nell’ipotesi di estendere tutte le misure oggi in vigore fino al termine del prossimo anno. Cifre che si riducono sensibilmente, rispettivamente a 260 milioni per il primo semestre 2021 e a complessivi 290 milioni per l’intero anno, qualora si proseguisse con l’idea di rinnovare per il 2021 solo le garanzie sui prestiti fino a 30 mila euro”.
Il problema è che mentre si annunciano fondi e proroghe per il prossimo anno, mancano i fondi per finire di coprire il 2020. Siamo alle solite promesse da marinai del governo. “Le stime sono state realizzate dal Gruppo Nsa per Il Sole 24 Ore, analizzando i flussi delle operazioni che evidenziano un trend in discesa delle erogazioni sui prestiti fino a 30 mila euro, e una riduzione, seppur più contenuta, nei finanziamenti sopra i 30 mila euro”. Spiega ancora Gaetano Stio, presidente del Gruppo Nsa: “Con una stima prudenziale abbiamo quantificato il fabbisogno necessario per l’assorbimento di capitale dovuto per gli accantonamenti connessi ai finanziamenti che saranno concessi nel 2020 e, a seguire, in due step nel 2021”.
E cosa è emerso? “Nel complesso, da marzo 2020 a fine 2021 la stima del fabbisogno necessario dovrebbe attestarsi a 15,9 miliardi, al lordo delle attuali dotazioni”. Ma anche senza considerare le attese proroghe, le attuali dotazioni del FDG non sono sufficienti a coprire gli accantonamenti di oltre 10miliardi di euro che saranno necessari peril 2020.
“In più c’era stato un intervento della Cdp con la concessione di controgararizie per 3 miliardi di euro che equivale a una riduzione di rischio sul Fondo di Garanzia, anche se non si tratta di una vera e propria ‘dotazione’. In ogni caso, ad oggi, le risorse per coprire solo il 2020 non sono sufficienti. Tuttavia – prosegue Stio – la preoccupazione non è tanto per quest’anno, quanto per le coperture necessarie per il 2021. Chiudere i rubinetti, anche solo per i finanziamenti sopra i 30 mila euro, potrebbe essere una mossa assai rischiosa con le imprese che difficilmente saranno in grado di trovare le risorse e i mezzi per continuare la loro attività”.
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