Messo da parte Crimi con unpost su Facebook, Di Maio si riprende il M5S e detta la linea per il futuro. Alle ore 18 il ministro degli Esteri ha pubblicato un lunghissimo post in cui annuncia un organo collegiale al posto del capo politico, decisioni veloci e partecipate e la nuova organizzazione del Movimento. Di Maio, con questa mossa, punta a tenere insieme gli ultra-governisti (da Fico a Taverna) e gli scissionisti (Di Battista e Davide Casaleggio su tutti). C’è un punto che segna – per chi ancora non lo aveva capito – la svolta ufficiale del M5S: i grillini saranno “chiaramente” ben schierati con la famiglia europea. Addio, dunque, all’epoca dei viaggi per portare solidarietà ai gilet gialli francesi o delle battaglie per il referendum sull’euro. Un campo questo, ormai abbandonato anche dalla Lega. L’unica scelta possibile per chi auspica l’uscita dell’Italia dalla gabbia europea, è dunque Gianluigi Paragone con la sua Italexit.
Il M5S si rifà il trucco, dunque. Si apre ufficialmente alle alleanze (a partire ovviamente dal Partito Democratico) per avere “sindaci e Governatori a 5 Stelle”. Una mossa, questa, che serve per dara garanzie al governo e rassicurare sia Conte sia Zingaretti. Riuscirà Di Maio nelll’obiettivo di tenere tutti dentro? Scrive il ministro su Facebook: “Questo progetto è un lavoro di squadra, una visione unitaria e di futuro, per tutto il MoVimento 5 Stelle. Un documento che raccoglie i nostri valori e che supera le logiche dei personalismi, che valorizza il gruppo e non il singolo”.
Oltre 300 pagine, divise in 11 capitoli: “Questa mappa traccia la strada per il M5S del futuro: ancorato ai suoi principi e ai suoi valori fondanti, ma capace di adeguarsi agli sviluppi della società. E credo che in vista degli Stati Generali sia un contributo prezioso per il MoVimento. Non presenterò né mozioni, né proposte singole, anche perché la discussione sarà partecipata e inclusiva, e il processo decisionale non alimenterà scontri. Il mio auspicio è che il MoVimento possa dotarsi di nuovi strumenti per essere più forte”.
Poi Di Maio descrive la road map: “Un organo collegiale al posto del capo politico per garantire decisioni veloci e partecipate; Finanziamento diretto agli attivisti per supportarli nelle attività sui territori e nell’assistenza ai nostri eletti negli Enti Locali; Alleanze programmatiche per avere nuovi Sindaci e Presidenti di Regione M5S, così come ci hanno chiesto gli iscritti nella votazione di questo agosto (dopo 11 anni governiamo 45 Comuni su 8000 e zero Regioni su 20. È ora di cominciare a correre, possiamo fare molto di più); Un’organizzazione capillare a livello provinciale e regionale con referenti legittimati, con chiare competenze; Collocare chiaramente il MoVimento in una famiglia europea, per poter essere più incisivi nelle decisioni che riguardano la nostra Nazione e il nostro continente”.
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