Via la maschera. Adesso anche il professor Massimo Galli lo ammette: “La terza e la quarta dose potrebbero non bastare”. Il direttore delle Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano parla nel corso della trasmissione “Agorà weekend” in onda su Rai 3 e precisa che, in alcuni casi, il vaccino potrebbe non bastare. Nemmeno dopo la terza o la quarta dose. “Anche una quarta dose di vaccino potrebbe non bastare – ha detto il medico nel corso del collegamento – Per questo c’è bisogno di strategie alternative al vaccino”. (Continua a leggere dopo la foto)
È la prima volta che Galli fa un’affermazione del genere, facendo cadere una vera e propria doccia fredda in testa ai vaxisti e al governo. Sarà forse perché ormai è evidente che la strategia vaccinale sta facendo acqua da tutte le parti? In Austria, dopo il lockdown imposto solo ai non vaccinati i contagi sono raddoppiati. In Italia, l’ultimo bollettino dell’Iss attesta un incremento vertiginoso di contagi e ospedalizzazioni proprio tra i vaccinati. Per Galli anche, quindi, è ormai chiaro che serve qualcosa di diverso. “Una di queste strategie alternative -è la pillola di cui si sta parlando in questi giorni”. (Continua a leggere dopo la foto)
La pillola di cui parla Galli è l’ormai nota Merck. Anche se l’efficacia della pillola antivirale molnupiravir, prodotta da Merck e Ridgeback Biotherapeutics, potrebbe essere minore di quanto inizialmente stimato. È quanto emerge dai risultati dello studio Move-Out. I nuovi dati indicano che la pillola consente una riduzione del rischio relativo di ricovero o morte per Covid del 30%. In un’analisi ad interim condotta in precedenza nello stesso trial era emerso un dimezzamento del rischio (48%) in seguito all’assunzione del farmaco. (Continua a leggere dopo la foto)
Ad ogni modo, quel che è interessante sottolineare è che se anche il professor Massimo Galli, uno dei vaxisti più presenti in radio, tv e giornali per spingere alla vaccinazione di mass, ora lancia un allarme di questo tipo, vuol dire che la foglia di fico non regge davvero più. E il governo che fa? Procede dritto per la sua strada. Perché è ormai chiaro che non si tratta più di scienza, medicina e dati oggettivi. C’entra altro…
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