La condizione drammatica in cui versa la Sanità pubblica in Italia è aggravata – anche – dalla difformità tra i costi per l’erogazione delle prestazioni, che variano da regione a regione, e che spesso portano, necessariamente, al fenomeno della cosiddetta migrazione sanitaria. Ma tutto questo sta per finire. Finalmente ad aprile 2024 entrerà in vigore un tariffario delle prestazioni ambulatoriali – quali gli esami di laboratorio, le indagini strumentali (ecografie, tac, risonanze) e le visite specialistiche – unico e valido a livello nazionale. Con la definizione delle nuove tariffe nazionali, dal 2024 non solo entrano effettivamente in vigore le nuove visite, i nuovi esami e i trattamenti aggiuntivi previsti dalla revisione Lea, ovvero i Livelli essenziali di assistenza, ma vengono anche ridefiniti i prezzi delle varie prestazioni, che avranno così valore a livello nazionale. Le nuove tariffe azzereranno le differenze tra regioni, andando così a ridefinire l’importo del ticket, ovvero quanto ogni cittadino contribuisce quando si reca in ospedale o ambulatorio per una visita, un esame o un trattamento. Ma non tutti sono d’accordo: l’allarme è stato lanciato dall’Ordine dei medici di Roma. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Interventi a rischio”
Le nuove tariffe potrebbero mettere in difficoltà molte strutture pubbliche e convenzionate, lamentano i medici della capitale. “Il nuovo tariffario per esami, interventi e visite ambulatoriali, che doveva entrare in vigore il primo gennaio e poi è stato rinviato al primo aprile 2024, desta la nostra preoccupazione; i nuovi Lea devono entrare in vigore, ma alcune tariffe appaiono insostenibili anche per l’Oculistica”. A dirlo è Romolo Appolloni, presidente della Commissione per le patologie oculari presso l’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri, insieme al Presidente dello stesso ordine, Antonio Magi: “Auspichiamo – ha dichiarato quest’ultimo – che le Istituzioni regionali e nazionali possano ascoltare le nostre richieste nell’ interesse dei pazienti“. Ad ogni modo, 21 servizi sanitari leggermente differenti, con prestazioni aggiuntive e ticket variabili, non sono più sostenibili.
Tra le novità, dunque, riscontriamo: l’introduzione a livello nazionale delle procedure di procreazione medicalmente assistita, fino ad oggi erogata solo in regime di ricovero e con importanti differenze in termine di accesso al servizio e costo del ticket tra le Regioni; la consulenza e l’indagine genetica per determinate malattie con componente ereditaria; alcune prestazioni ad elevato contenuto tecnologico (come l’adroterapia) o di tecnologia recente (come l’enteroscopia con microcamera ingeribile o la radioterapia stereotassica) che grazie all’innovazione tecnologica possono essere erogate in regime ambulatoriale. (Continua a leggere dopo la foto)
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Cosa cambia col nuovo tariffario
Le novità non riguarderanno davvero tutte le Regioni: molte di queste sono già previste da diverse Regioni, come ad esempio la Lombardia, il Veneto, l’Emilia-Romagna e la Toscana, prese appunto quali Regioni di riferimento nella ridefinizione del nuovo elenco delle prestazioni. Altresì occorre precisare che, per le prescrizioni emesse entro il 31 marzo varranno le vecchie tariffe per tutto il 2024. Ora vediamo, dopo il via libera della conferenza Stato-Regioni al decreto congiunto dei Ministeri dell’Economia e della Salute, come cambia il tariffario, secondo quanto apprendiamo dall’Adnkronos.com). La tariffa per la prima visita specialistica oggi varia da 20 euro (Umbria) fino a 29 euro (Friuli-Venezia Giulia). Nella maggior parte delle regioni è pari a 20,66 euro. In tutti casi, si tratta di una cifra che il cittadino copre interamente con il ticket. Da aprile il ticket per la prima visita ammonterà a 22 euro, un aumento di poco più di un euro per molte Regioni. La tariffa per la visita di controllo oggi varia da 12,90 euro (in 13 regioni tra cui Lazio e Campania) fino a 18 euro (Emilia-Romagna), 17,90 euro in Lombardia e 17 euro in Friuli. Da aprile la tariffa sarà pari a 16,20 euro: per molti cittadini quindi il ticket per la visita di controllo aumenterà di 3.30 euro.
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