Uno straccio di accordo prima delle sparate di Berlusconi c’era. Certo, restava la divisione sul dicastero della Giustizia, dove Meloni premeva per Nordio e il leader di Forza Italia per la “sua” Elisabetta Casellati, presidente uscente del Senato. Poi però sono iniziati a uscire degli audio di Berlusconi in cui prima dice che con Putin ha riallacciato i rapporti, poi che il presidente russo per il compleanno gli ha inviato “una lettera dolcissima e 20 bottiglie di vodka”. A seguire, è uscito un secondo audio, sempre diffuso da La Presse, in cui dice che la guerra è colpa di Zelensky e attacca Stati Uniti e Europa dicendo che “non ci sono più leader”. Insomma, il Cavaliere ha terremotato l’intero nascente governo, mandando su tutte le furie Giorgia Meloni e anche gran parte dei suoi. Uno su tutti, Antonio Tajani, che era pronto a intascare la nomina di Ministro degli Esteri e di vicepremier. Stando così le cose, però, gli Esteri se li è bruciati, grazie alle parole del suo leader di partito. Meloni e Mattarella non vogliono ambiguità, e vogliono affermare e ribadire l’atlantismo dell’Italia, la fedeltà incondizionata all’Ue e agli Stati Uniti; insistere con le sanzioni alla Russia e con l’aiuto (compreso l’invio di armi) all’Ucraina. La squadra di governo prende forma, Giorgia Meloni sta definendo la lista che potrebbe presentare al Capo dello Stato anche in settimana. Silvio ha dunque innescato un domino e ora il totoministri è di nuovo alterato. (Continua a leggere dopo la foto)
Come cambia dunque il quadro per Giorgia Meloni? Chi va agli Esteri al posto di Tajani? Come rivela Dagospia, si guarderebbe a due ex ambasciatori, Giulio Terzi o a Giampiero Massolo. Con quest’ultimo in netto vantaggio. “Domani sarò al Summit del PPE per confermare la posizione europeista, filo atlantica e di pieno sostegno all’Ucraina mia e di Forza Italia. In tutte le sedi istituzionali non è mai mancato il nostro voto a favore della libertà e contro l’invasione russa”. Lo scrive su Twitter Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, che prova dunque in tutti i modi a smarcarsi dalle parole di Berlusconi per paura di perdere il posto e per assicurare vita serena al suo partito e all’interno governo. (Continua a leggere dopo la foto)
Per il resto, il quadro che Giorgia Meloni dovrebbe presentare a Mattarella dovrebbe essere questo: ECONOMIA: Giancarlo Giorgetti; DIFESA: in pole l’ex presidente del COPASIR Adolfo Urso, che potrebbe anche andare al Mise. Un nome che circola in alternativa è quello di Luciano Portolano, generale di corpo d’armata. INTERNO: Il nome in pole è quello di Matteo Piantedosi, già capo di gabinetto quando al Viminale c’era Matteo Salvini. GIUSTIZIA: Carlo Nordio. SVILUPPO ECONOMICO: Guido Crosetto (ma in corsa ci sarebbe anche Urso). TRANSIZIONE ECOLOGICA: Gilberto Pichetto. INFRASTRUTTURE: Matteo Salvini. Anche per lui in dubbio la carica di vicepremier. POLITICHE AGRICOLE: Roberto Berruti. (Continua a leggere dopo la foto)
RIFORME: Elisabetta Casellati. P.A. Anna Maria Bernini. AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE: Roberto Calderoli. RAPPORTI CON IL PARLAMENTO: Maurizio Lupi. UNIVERSITA’: Gloria Saccani Iotti. LAVORO: Marina Calderone. BENI CULTURALI: Giordano Bruno Guerri. FAMIGLIA E NATALITA’: casella più incerta delle altre, si fa anche il nome di Eugenia Roccella. POLITICHE GIOVANILI E SPORT: anche questa casella da definire. SALUTE: quotati Francesco Rocca e Guido Rasi. ISTRUZIONE: tra le altre, ipotesi Giuseppe Valditara. TURISMO: Daniela Santanchè. AFFARI EUROPEI: Raffaele Fitto. MEZZOGIORNO: Nello Musumeci. DISABILITA’: ipotesi Simona Baldassarri.
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