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“4 ministri a rischio”. Governo Meloni, la clamorosa indiscrezione: chi potrebbe saltare (e perché)

Pubblicato il 26/09/2023 08:23 - Aggiornato il 27/09/2023 10:35

Una parola che gli appassionati di politica conoscono ormai benissimo, “rimpasto”. Termine che sta a indicare mutamenti all’interno della squadra di governo senza che si arrivi alle dimissioni dell’intero esecutivo. Si cambia qualcosa e si va avanti ancora tutti insieme, in sostanza. Idea che, stando a quanto raccontato da Repubblica, da tempo starebbe ormai balenando nella testa del leader della Lega Matteo Salvini. Da qui, secondo la testata, i recenti attacchi del Carroccio nei confronti di Palazzo Chigi sulla gestione migranti: una strategia a lungo termine che mirerebbe a indebolire Fratelli d’Italia, erodendo via via preziosi punti nei sondaggi, per poi chiedere un giorno un “riequilibrio” nel governo Meloni. Tradotto un rimpasto, con una nuova composizione più favorevole alla Lega stessa. (Continua a leggere dopo la foto)
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In questo senso andrebbero lette le dichiarazioni rilasciate alla Verità da Riccardo Molinari, capogruppo del Carroccio: “Il rimpasto? Non lo vedo come un’esigenza ma neppure come una tragedia, dovesse succedere”. E ancora: “Siamo molto soddisfatti, come Lega, dei nostri ministri. Non so se gli alleati lo siano dei loro”. Un modo per indicare problemi in casa d’altri. Ma chi rischierebbe il posto in caso di improvvisi scossoni? (Continua a leggere dopo la foto)

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A fare i nomi dei 4 ministri più a rischio è sempre Repubblica. Nel mirino della Lega sarebbe finita innanzitutto Daniela Santanché, “pesantemente indebolita dalle inchieste. Il Turismo, d’altronde, è una casella che fa gola a Salvini”. E poi l’azzurro Gilberto Pichetto Fratin, alla guida dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Un nome che potrebbe finire al centro di scambi politici se, alle prossime Europee, Forza Italia dovesse uscire ridimensionata rispetto alla Lega. (Continua a leggere dopo la foto)

Poi ci sarebb Adolfo Urso: il vicepremier Salvini potrebbe sfruttare la sua possibile candidatura con FdI all’Europarlamento per reclamare anche la sua poltrona. Meloni, però, al momento non sarebbe disposta a concedere il dicastero del Made in Italy al leghista. Né a sacrificare Piantedosi, in rotta da settimane con il leader della Lega. Lo scenario di un rimpasto resta ancora improbabile, va detto. Ma le difficoltà e le acredini delle ultime settimane hanno di colpo materializzato opzioni neanche ipotizzabili soltanto questa estate.

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