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“Si vergogni!” Frajese umilia il giornalista de La7: “Se invece di consigliare Tachipirina e vigile attesa…” (IL VIDEO)

Pubblicato il 09/11/2022 13:41

Circola in rete il video che riprende il Dottor Giovanni Frajese dialogare con il giornalista di La7, Salvatore Gulisano, riguardo le morti di covid avvenute dall’inizio della pandemia. È evidente l’intento del giornalista, ovvero quello di scalzare il Dottor Frajese e di delegittimare tutti i medici che nonostante le rigidi imposizioni del governo e l’onnipresente ex ministro Roberto Speranza, sono andati avanti difendendo le proprie posizioni.

Il tempo rivela la realtà dei fatti e infatti i fatti hanno hanno dimostrato che i medici non appartenenti al mainstream avevano sottolineato a gran voce delle verità che per molto tempo -anche tutt’ora- hanno negato. “Ci sono stati 180mila morti totali di Covid dall’inizio della Pandemia”, inizia così il giornalista di La7. “E lo so – risponde Frajese – ma guardi se ci fosse stata una cura, l’autorizzazione di emergenza al vaccino non ci sarebbe stata, quindi di chi sono le colpe di quelle morti, me lo dica lei?”

A questo punto il giornalista con toni chiaramente accusatori risponde: “Io penso anche di quei medici che come lei, hanno consigliato alle persone di non vaccinarsi”. I numeri parlano chiaro e il Dottor Frajese contrattacca e asfalta il giornalista: “Forse non mi ha ascoltato, il 90% delle persone guarivano usando gli antinfiammatori che non stati dati. Sono stati invece usati Tachipirina e vigile attesa. Di chi è la colpa mia? Ma si vergogni!”

Frajese faceva riferimento a un ampio lavoro pubblicato su Lancet Infectious Diseases, condotto dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e dall’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che mette un punto fermo sulla questione: la terapia a base di antinfiammatori (in particolare non steroidei, i Fans), avviata all’inizio dei sintomi, riduce il rischio di ospedalizzazione dell’85-90%. Gli autori hanno preso in esame tutti gli studi pubblicati su riviste scientifiche di valore, condotti tra il 2020 e il 2021 (inclusi due lavori dello stesso Istituto Mario Negri), su un totale di cinquemila pazienti, tra gruppi di studio e di controllo. Per maggiori informazioni sullo studio: clicca qui.