di David Lisetti.
Ad ucciderlo non fu un poliziotto ma l’austerità, il mandante è sempre lo stesso, il razzismo. Chi era Costantin?
Tutti conoscono alla perfezione la vicenda di Floyd ma sono certo che del suicidio di Costantin non siete altrettanto informati. Costantin era un ragazzo di 27 anni che la settimana scorsa si è tolto la vita perchè, per via della crisi legata al Covid, aveva perso il suo posto lavoro. Un ragazzo di 27 anni che non aveva più un futuro e che non trovava più delle motivazioni per continuare a vivere. Entrambi sono morti per via del sistema repressivo in cui vivevano, Floyd è stato ammazzato dalla brutalità della polizia statunitense, mentre Costantin è l’ennesima vittima collaterale del sistema di repressione economico. Floyd e Costantin sono vittime di un pregiudizio razziale, a molti sembrerà un paragone ardito ma non è assolutamente così.
I nostri politici, quelli che considerano l’Italia un paese di inguaribili svogliati, indisciplinati, irresponsabili che non rispettano le regole, di “choosy” hanno determinato un costante arretramento della sovranità nazionale motivando tale scelta attraverso l’utilizzo del paradigma del “vincolo esterno”. La classe dirigente italiana da trent’anni porta avanti questo approccio che si basa sul concetto che gli italiani possono essere governati solo se sottoposti a dei vincoli che derivano da una legislazione sovranazionale; legislazione che ricordiamo derivare dai paesi del nord Europa, considerati più avanzati e dal punto di vista socio-economico più evoluti.
Politici e classe dirigente italiana hanno dimostrato di porre implicitamente su un piano differente la civilizzazione del Nord Europa rispetto al quella del Sud Europa e ora ditemi se questo non nasconde un germe razziale nei confronti di tutti noi cittadini italiani. Il vincolo esterno oltre a svilire la dignità di tutto il popolo italiano ha generato (per via della sopracitata legislazione) l’impossibilità di attuare tutta una serie di politiche economiche necessarie a tutelare la collettività in caso di profonde crisi economiche, il vincolo esterno in sostanza si concretizza nell’aver tolto al governo italiano gli strumenti essenziali di governo dell’economia nazionale, infatti uno Stato non soggetto a vincolo esterno in caso di crisi economica può sempre adottare politiche fiscali espansive che immettono nell’economia, attraverso investimenti o taglio delle tasse, nuove risorse finanziarie necessarie a rimettere in moto i processi produttivi e i consumi di famiglie ed imprese evitando così che intere fette della popolazione perdano il lavoro e di conseguenza il loro unico strumento di sussistenza.
Chiaramente la spesa in deficit andrà ad aumentare l’indebitamento netto del paese (debito pubblico) ma se al tempo stesso il governo si è dotato di un altro strumento fondamentale (la banca centrale) può sempre, attraverso di essa, controllare il tasso di interesse e garantire la sua sostenibilità. Ci sono fiumi di letteratura che spiegano a livello tecnico i brevi passaggi riportati nel paragrafo precedente quindi non mi dilungo in ulteriori approfondimenti.
Questo pregiudizio razziale e anti italiano ha determinato l’impossibilità per lo stato italiano di governare adeguatemene la crisi generata dal covid portando ampie fette della popolazione nelle disperazione e nella depressione che spesso conduce a scelte drammatiche come il suicidio. Costantin è la quinta persona che nell’arco di soli 20 giorni si è tolta la vita in provincia di Teramo, i necrologi italiani sono disseminati di casi analoghi: la lista è purtroppo sterminata ed eterogenea, troviamo al suo interno imprenditori, lavoratori dipendenti e disoccupati a dimostrazione che non possiamo derubricare il tutto a singoli casi isolati ma che parimenti dietro queste stragi silenziose ci sono ragioni sistemiche ben identificabili nelle scelte di auto razzismo compiute dai nostri politici e dalla nostra classe dirigente.
Nessuno scenderà in piazza per Costantin, nessuno griderà il suo nome con il pugno chiuso e teso verso il cielo ma tu Costantin lo meriteresti tanto quanto lo merita il tuo omologo di Minneapolis.