Leggendo i giornali generalisti e ascoltando le notizie in Tv, pare che il Covid-19 stia rialzando la testa e che rappresenti tuttora una minaccia terribile. Eppure, scuserete la franchezza, non ci casca più nessuno: quantunque “aggiornato”, nessuno vuol più saperne del vaccino. Neppure i medici e le categorie dei fragili a cui è vivamente consigliato – almeno ora vi è il pudore di non imporli – e notizie come quella che stiamo per dare, certamente, non rasserenano. Anzi. Il cosiddetto bugiardino, termine che peraltro si presta all’ironia, ovvero il foglietto illustrativo del prodotto Pfizer Comirnaty “Omicron XBB.1.5”, parametrato sull’omonima variante, lascia basiti. O meglio, lascia basiti coloro che non sono soliti eseguire in maniera acritica i folli dettami della pseudoscienza e intendono informarsi su cosa immettere nel proprio organismo. Quel che si legge, dunque, appare incredibilmente grave: è, di fatto, una candida ammissione della assoluta mancanza di prove sull’efficacia e, ancor peggio, sulla sua sicurezza; né esistono studi specifici sui ragazzi da 12 a 18 anni e sulle donne incinte; altresì viene ammesso un aumento del rischio di miocarditi e pericarditi, tra i danni collaterali, come fossero eventi qualsiasi. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Non ci sono studi specifici”
Non sono le tesi dei “complottisti” o dei No Vax: è tutto nero su bianco, ed è scritto da Pfizer. Approfondiamo queste inquietanti ed enormemente gravi “ammissioni”. Su Il Giornale d’Italia, al momento l’unico organo di stampa che riporta la notizia, leggiamo che Pfizer ha annunciato che sono disponibili formulazioni pediatriche per i bambini di prima infanzia di età pari o superiore a 6 mesi e i bambini di età inferiore a 12 anni, però al contempo il bugiardino afferma, testualmente: “La sicurezza e l’efficacia del vaccino nella prima infanzia, in bambini di età inferiore a 6 mesi, non sono state ancora stabilite”. Alla luce di tutto ciò, l’approvazione dell’Ema, l’Agenzia del farmaco europea, e, di seguito, dell’Aifa ci appaiono particolarmente gravi. (Continua a leggere dopo la foto)
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Miocarditi e pericarditi
Tornando al foglietto illustrativo, un altro passaggio di una enorme rilevanza è quello che interessa importanti problemi cardiaci, quali pericarditi e miocarditi: “Dopo la vaccinazione con Comirnaty è presente un aumento del rischio di sviluppare miocardite e pericardite. […] Sono state osservate più spesso dopo la seconda dose di vaccino e nei maschi più giovani”. Viene riconosciuto che alcuni casi hanno richiesto il supporto in terapia intensiva e “sono stati osservati casi fatali”. Con un lessico freddo e asettico, dunque, si conferma ogni sospetto – o, più che altro, la certezza – in merito al nesso causale con i famigerati “malori improvvisi” che, come i nostri lettori sanno, colpiscono, precisamente dalla primavera del 2021, soprattutto persone giovani e giovanissime, in perfetta salute e dedite anche allo sport agonistico, in più di un caso. Ora, qualcuno avrà ancora il coraggio di affermare: “Nessuna correlazione”? Poi, “L’efficacia di Comirnaty Omicron XBB.1.5 potrebbe essere inferiore nei soggetti immunocompromessi”. Tradotto, vuol dire che l’efficacia e la sicurezza del vaccino non sono state valutate nei soggetti immunocompromessi: proprio quelli più vulnerabili Queste affermazioni restituiscono i sensi dell’impunità di cui Big Pharma gode: ci sbattono in faccia la verità, ma chi non si convince ad aprire gli occhi la verità non potrà mai vederla, o riconoscerla. (Continua a leggere dopo la foto)

Donne in gravidanza usate come cavie
Veniamo, infine, alle donne in gravidanza. “I dati relativi all’uso di Comirnaty Omicron XBB.1.5 in donne in gravidanza – scrive Pfizer – non sono ancora disponibili”. Tutto qui. Ora, sul punto delle donne incinte, già in diverse occasioni abbiamo affrontato il delicatissimo tema. Ad esempio, solo lo scorso maggio, riportavamo la tesi dell’endocrinologo Giovanni Frajese: “Hanno trasformato le donne incinte o nella fase di allattamento in cavie”. Gli acidi RNA, infatti, “si accumulano nelle ovaie” in tante microparticelle, con conseguenze devastanti per la donna o per il feto. Oppure potremmo citare la Procura di Sulmona, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e interruzione colposa di gravidanza, dopo la denuncia di una donna russa 33enne che ha perso la figlia che portava in grembo.
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