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“Con le valigie in mano”. Rai, rivoluzione ai vertici: via l’ad Fuortes (e non solo), chi arriva al suo posto

Pubblicato il 09/03/2023 12:36 - Aggiornato il 09/03/2023 12:37
Rai governo Fuortes

Governo che arriva, Rai che cambia. È un regola italiana, da sempre. Malgrado si sentano da anni proclami sulla “spoliticizzazione” della Tv di Stato, ogni nuovo esecutivo segue la regola. E così, sembra sempre più in bilico la posizione di Carlo Fuortes, l’ad. Anche se Dagospia sostiene che dopo l’incontro con Giorgia Meloni (con la regia di Bruno Vespa, più attivo che mai) l’amministratore potrebbe tirare un sospiro di sollievo. Invece, pare ci sia addirittura già un data per vederlo uscire da viale Mazzini con le valigie in mano. E si parla del 15 aprile. Tutto fa parte della partita sulle nomine. Ma Carlo Fuortes cadrà sicuramente in piedi, perché una volta salutata la Rai – avendo subito anche l’ultimo scossone con tutte le polemiche legate a Sanremo (Ferragnez in testa) – potrebbe approdare in una delle grandi partecipate di Stato, Enel o Eni in testa. Ma ora tutti si chiedono: chi al suo posto? (Continua a leggere dopo la foto)
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E mentre la Rai è tutta in subbuglio per i nuovi palinsesti estate/autunno e inverno – visto che quelli estivi sono della vecchia gestione a trazione Pd-5Stelle – la maggioranza e il governo di centrodestra reclamano spazio. Stando alle indiscrezioni di Affari Italiani, la poltronissima se la giocherebbero il potentissimo Giampaolo Rossi (intellettuale vicinissimo a Giorgia Meloni) e Roberto Sergio, un tecnico buono per la successione di Fuortes. Non solo l’ad, pare ci sarà un altro addio illustre: si tratta di Stefano Coletta, capo del prime time (nel suo cerchio magico Alberto Matano, Serena Bortone, Francesca Fialdini, Nunzia di Girolamo e Beppe Convertini). Infine, a metà maggio lascerà la Rai anche Antonio Di Bella, al vertice degli approfondimenti. (Continua a leggere dopo la foto)

Cambio vertici, solo il primo passo

Chi al posto di Di Bella? Sempre secondo Affari Italiani, il pole position dovrebbe esserci Paolo Corsini, stimato dall’intero centrodestra (nasce in Fratelli d’Italia e mai ha tradito la sua provenienza meloniana). Altro chiaro segnale del cambio della guardia al governo e dunque anche in Rai. Insomma, uno stravolgimento ai vertici è ormai prossimo. E pare che questo sarà soltanto un primo passo. Il governo punta a durare a lungo e vuole imprimere il suo marchio nella tv di Stato per almeno tutta la legislazione.

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