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Bollette, ecco perché non conviene passare dal mercato di tutela a quello libero

Pubblicato il 03/10/2020 12:33

L’ultimo aggiornamento tariffario ha determinato un aumento dei prezzi del 15,6% per l’energia elettrica e del 11,4% per il gas. Aumento che interessa solo i contratti del mercato tutelato, ovvero il mercato dove il prezzo e le condizioni contrattuali vengono determinate dall’Autorità per l’energia. Mentre, ricordiamo, nel mercato libero i prezzi sono determinati dalla negoziazione delle tariffe tra il fornitore e l’utente, nel mercato di tutela il prezzo dell’energia è calibrato trimestralmente da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti) in base all’oscillazione del valore delle materie prime sul mercato.

Nonostante l’incremento tariffario, i calcoli effettuati da Arera mostrano chiaramente che “nel 2020 la famiglia tipo continuerà a beneficiare di un risparmio complessivo di circa 207 euro l’anno rispetto all’anno precedente”. Le forniture di luce e gas, attive con il prezzo tutelato, sono dunque ancora, nell’arco dei 12 mesi, a un prezzo più vantaggioso rispetto a quelli della fornitura del libero mercato. Questo perchè, se andiamo ad analizzare il comparatore istituzionale dei prezzi dell’energia, risulta che la maggioranza delle offerte del libero mercato hanno un prezzo più elevato rispetto a quelle del tutelato. Per dirlo in poche parole i prezzi pagati dai consumatori all’interno del mercato di tutela risultano ancora oggettivamente, (su base dei dati oggettivi e non ipotesi, prezzo al Kw/h per la corrente elettrica e prezzo al metro cubo per il gas) più bassi rispetto ai prezzi praticati da oltre il 95% degli operatori del libero mercato.

Inoltre va ricordato che con la “tutela”, i vantaggi per i consumatori non sono riferiti solo al prezzo della materia prima, ma anche a diritti e tutele che hanno i consumatori. Un esempio: l’attivazione sul libero mercato spesso non è determinata solo dalla mera scelta del fornitore da parte del consumatore. Se un consumatore risulta moroso o inadempiente a qualche rata di finanziamento di credito, l’operatore del libero mercato può rifiutarsi di attivare la fornitura. Cosa che non succede nel mercato di tutela. I consumatori sono sempre alimentati anche se risultano morosi per la finanziaria dell’acquisto del telefonino o del televisore. Proprio perchè al di là del profilo di consumo sono ‘tutelati’. Sono tanti i casi in cui il consumatore, interessato a stringere un contratto nel mercato libero, ha omesso un qualche pagamento e si è visto rifiutare la fornitura.

Inoltre nel mercato di tutela la disciplina relativa ai diriti dei consumatori è molto più garantita rispetto al mercato libero. Come tutti i tipi di mercato libero, per qualsiasi tipo di fornitura, le condizioni contratuali vengono stabilite dall’operatore, mentre nel mercato di tutela vengono regolate dall’Autorità. Basti pensare che nel libero mercato vengono applicate oltre al prezzo della materia prima, altre maggiorazioni che fanno lievitare il prezzo finale.

Altro vantaggio esistente all’interno del mercato tutelato è che le bollette sono bimestrali, nel mercato libero quasi sempre mensili.

Ad oggi, come anche dichiarato nella recente relazione annuale redatta dall’Autorità per l’energia eletrica e del gas, relazione che viene presentata ogni anno al Parlamento, lo stesso presidente ha dichiarato che il libero mercato non ha generato i vantaggi che si auspicava di ottenere dalla liberalizzazione del mercato. Il libero mercato non ha sviluppato, cioè, quella concorrenza che si auspicava.

Per tali motivazioni, a nostro avviso, se volessimo dare un consiglio ai consumatori, diremmo che conviene ancora rimanere all’interno del mercato di tutela e diremmo di evitare attivazioni nel libero mercato tranne nel caso in cui siano espressamente consapevoli di ciò stanno acquistando e i vantaggi risultino maggiori rispetto a quelli del mercato di tutela.

Sarebbe buono che la politica ripensi alla data di scadenza della fine del mercato di tutela, ad oggi fissata al primo gennaio del 2022. Fino a quella data non c’è nessun obbligo di spostamento. Non ascoltate i fornitori che vi inducono al passaggio dal mercato di tutela a quello libero.

Doctor Spinone, il lobbista del consumatore!