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Dopo la truffa del pacco non ritirato, attenzione a quella del bonifico: ecco come funzionano e come tutelarsi

Pubblicato il 14/11/2023 20:51 - Aggiornato il 14/11/2023 23:03

Si moltiplicano le truffe, sempre più elaborate, e sempre più redditizie dato l’ingente numero di persone che ogni giorno cadono in trappola, e così dedichiamo un ennesimo articolo a una nuova truffa online, quella del bonifico “sbagliato”, ma torniamo anche su un evergreen tra i raggiri, quello del pacco non ritirato, naturalmente invitando in ogni caso alla massima attenzione poiché l’uso dell’home banking e dei pagamenti digitali è pratica oramai comune: nonostante la diffusa percezione di sicurezza associata ai pagamenti effettuati il rischio è dietro l’angolo. Vediamo, ora, come si è “evoluta” la truffa legata a un presunto pacco (o a una allettante offerta che mira a trarci in inganno) e come funziona il nuovo raggiro della truffa legata al bonifico bancario, denunciata da Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, a cui sono giunte una marea di segnalazioni.  (Continua a leggere dopo la foto)
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Pacco non ritirato, una truffa “evergreen”

La truffa del pacco non ritirato non passa mai di moda, per così dire. Da anni circola e, ultimamente, è tornata in auge e ha portato a una miriade di segnalazioni. Certamente, in molti tra coloro che leggono avranno ricevuto almeno una volta email o Sms contenenti comunicazioni troppo belle per essere vere. E infatti sono false: occhio all’annuncio truffa – il più recente tra quelli segnalati – che regala articoli tra cui iPhone a soli 1,95 euro, segnalando che il pacco non è stato ritirato. Al di là della ovvia considerazione che difficilmente qualcuno regali o dia via un iPhone a meno di 2 euro, a degli sconosciuti, già quest’estate la Polizia postale ha messo i cittadini in guardia sulla truffa del pacco in attesa di consegna perché l’indirizzo risultava errato; oggi, invece, sui social è ricomparso l’annuncio che, in questo caso, promette articoli a 1,95 euro perché i pacchi non sono stati ritirati. Il fine ultimo, ovviamente, è impossessarsi dei dati personali dell’utente, il che ci riaggancia a un’altra truffa, che in queste settimane sta destando allarme, quella del bonifico sbagliato. Tornando al “pacco”, l’annuncio che, ultimamente, gira sui social o via mail lo riprendiamo per esteso qui di seguito: “Ogni anno, molti pacchi non reclamati si accumulano nei magazzini. Secondo le regole, possono essere buttati via, ma noi regaliamo articoli a caso per soli 1,95 euro. In un pallet si possono facilmente trovare un iPhone, un elettrodomestico da cucina come un aspirapolvere e altri oggetti”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come riconoscere il raggiro dell’Iban sbagliato

Dapprima si riceve un bonifico – inatteso – sul proprio conto. Ovviamente, sulle prime, sembra una bella sorpresa, ma qui comincia il tutto: pressoché immediatamente, si viene contattati da un truffatore che chiede la restituzione della cifra fornendo anche un Iban per il riaccredito. Precisamente qui deve scattare il campanello d’allarme ed ecco il primo, fondamentale, consiglio: occorre controllare bene l’Iban di provenienza e quello di destinazione, constatando nella stragrande maggioranza dei casi che i due Iban sono diversi. È consigliabile anche contattare la banca per confermare i dati. Ma se non vengono espletate queste verifiche, è poi difficile tornare indietro. Poiché il denaro versato ha provenienza illecita e va riciclato, farlo transitare, se pur momentaneamente, sul conto di un soggetto del tutto ignaro lo rende di fatto “complice”, indirizzando i sospetti proprio su di lui e rendendo difficoltoso risalire al flusso di denaro. A monte, evidentemente, c’è il furto dei dati personali del malcapitato e, come abbiamo scritto nel caso dell’Iban swap, questo è praticamente un gioco da ragazzi per gli hacker. È raccomandata, pertanto, una password “robusta” e inattaccabile dei nostri strumenti elettronici, e cambiarla spesso, inoltre ricorrendo alle applicazioni di autenticazione a due fattori e stando sempre attentissimi agli eventuali allegati che ci viene chiesto di aprire.  (Continua a leggere dopo la foto)

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Ecco come proteggersi

Ecco perché è importante agire subito, se si ha anche solo il sentore di esser stati raggirati, provvedendo a identificare i trasferimenti fraudolenti, per poi contattare l’organizzazione finanziaria o la banca, tentare di richiedere un rimborso, raccogliere informazioni sul truffatore e denunciare l’accaduto alla Polizia postale, così come suggerisce il portale InvestireOggi. Il consiglio ulteriore dell’Unione Nazionale Consumatori è di monitorare i propri conti regolarmente e investire nella formazione sulla sicurezza online per proteggersi efficacemente dalle truffe finanziarie.

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