Il doppio binario del politicamente corretto: se, per fare un paio di esempi, una maestra viene sospesa per aver fatto recitare in classe una preghiera e se una docente statunitense è stata addirittura licenziata per aver mostrato il David di Michelangelo “nudo” agli studenti, tanti problemi non ce li si pone quando si deve propagandare l’ideologia – perché di ideologia, evidentemente, si tratta – degli Lgbt e, sovente, attraverso provocazioni di pessimo gusto, sino anche alla blasfemia. Blasfemia che non potrebbe essere rappresentata meglio che attraverso i quadri che dovrebbero essere esposti nella sede del Parlamento europeo a Strasburgo. Ma scopriamo che è successo, non prima di precisare che il Giornale, da cui abbiamo preso la notizia, è in Italia l’unico che se ne sta interessando. Qualche giorno fa a tutte le caselle di posta elettronica dell’Europarlamento è arrivata un’email firmata dalla deputata europea Malin Bjork, del Partito della sinistra svedese, per promuovere una mostra organizzata da The Left, il gruppo della sinistra radicale in seno al Parlamento europeo. In occasione della presidenza svedese del Consiglio europeo, dunque, la connazionale Elisabeth Ohlson è chiamata ad esporre, come recita la missiva, le proprie opere, che l’europarlamentare così descrive: “Tutti i pezzi che ha scelto per questo spettacolo hanno un tema Lgbtq+ o altrimenti inclusivo dei diritti umani”. E allora vediamo quanto sono “inclusivi” questi quadri, e due in particolare, le cui immagini erano allegate alla stessa lettera inviata agli eurodeputati. (Continua a leggere dopo la foto)
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Circa la prima, si tratta di un Gesù Lgbtq+ contornato di apostoli in tenuta sadomaso: di pessimo gusto, oltre che offensivo verso la fede di decine e decine di milioni di cittadini europei. Anche l’altro quadro assume i toni della provocazione. Si tratta della raffigurazione di una imbarcazione di migranti che si avvicina a una nave con un militare che poggia il piede sul barchino con i migranti. Elisabeth Ohlson non è nuova a provocazioni. Nel 1998 espose per la prima volta Ecce Homo, il suo Gesù in chiave Lgbtq+, all’interno di una cattedrale svedese. Tra i destinatari della missiva di Malin Bjork, in molti hanno inteso stigmatizzare l’assoluta inopportunità che una sede istituzionale ospiti opere talmente blasfeme o offensive. (Continua a leggere dopo la foto)
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Maria Veronica Rossi, europarlamentare in quota Lega, ha infatti dichiarato: “È legittimo affrontare tematiche di ogni tipo nelle sedi istituzionali, ma strumentalizzare una religione è una intollerabile mancanza di rispetto verso milioni di fedeli in tutta Europa – leggiamo ancora su Il Giornale – Altro che approfondimento culturale, questa appare come una provocazione gratuita: perché offendere e mancare di rispetto?”.
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