Nessuno nega che l’Italia sia una repubblica laica, ma alle volte forse si trascende. In queste ore, anche se il fatto risale al 22 dicembre scorso, chiunque abbia fatto un giro sui social network o nei siti di informazione avrà notato la notizia bizzarra che stiamo per raccontarvi, soprattutto la ridda di commenti che ha polarizzato l’opinione pubblica, tra chi tira in ballo l’immancabile “Medioevo” e chi, legittimamente, è più indignato che sorpreso, dato lo spirito del tempo. Marisa Francescangeli, insegnante presso una scuola primaria di San Vero Milis, in provincia di Oristano, ha avuto l’ardire – peraltro, lo ribadiamo, in pieno periodo natalizio – di recitare le preghiere del Padre Nostro e dell’Ave Maria ai suoi bambini. Risultato? La docente è stata sospesa per 20 giorni, con la contestuale decurtazione del suo stipendio. L’iniziativa della insegnante 58enne, da decenni impegnata nel mondo della scuola, non è affatto non è stata gradita, evidentemente, a due madri, che si sono lamentate dell’accaduto con il dirigente scolastico, Alessandro Cortese. “Tutto mi sarei aspettata ma non un provvedimento simile. Mi mancano i miei bambini, mi manca il mio lavoro. Non ho fatto nulla di male”, lamenta la povera docente all’Unione Sarda. (Continua a leggere dopo la foto)
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Peraltro, si era vista costretta persino a scusarsi della sua iniziativa: difatti, l’insegnante era stata convocata a un incontro con i genitori e con il preside, durante il quale si era scusata per il gesto, ricordando che all’inizio dell’anno aveva chiesto il permesso ai genitori di poter recitare preghiere con i bambini e che nessuno si era opposto. Per completezza, in prossimità del Natale, la festa più amata dai bambini, Marisa Francescangeli aveva deciso di far realizzare ai piccoli “un braccialetto rosso per rappresentare il rosario”. Poi la recita di due preghiere come augurio di buone feste. Sicché, lo scorso 2 marzo, le è stata notificata una sospensione dal servizio da parte del dirigente Alessandro Cortese e dell’Ufficio scolastico provinciale della durata di 20 giorni. La maestra, che intanto si è rivolta a un legale, potrà tornare a scuola solo dal 16 aprile. il deputato Francesco Mura, di Fratelli d’Italia, frattanto, ha rivolto un’interrogazione parlamentare urgente al ministro dell’Istruzione. (Continua a leggere dopo la foto)
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Per Mura la sospensione della maestra è “assurda e aberrante”. L’insegnante, dal canto suo, lamenta anche di essere stata accusata dell’aver “terrorizzato” i bambini “per avere risposto alle loro domande sul fumo, spiegando pericoli e danni per la salute”, come ha scoperto dopo aver richiesto l’accesso agli atti per capire quali fossero le accuse che le erano mosse. Per concludere il racconto di questa assurda vicenda, ci sembra doveroso ricordare come oramai, anche nelle scuole primarie, avvenga da un po’ di tempo una sorta di indottrinamento precoce alla sessualità e alla dottrina del Gender, sovente con opuscoli dai disegnini piuttosto espliciti, ma questa è un’altra storia. O forse no.
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