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“Il diritto di tornare a casa”. Gramellini sul “Corriere” asfalta la sinistra (ma il governo che fa?)

Pubblicato il 29/04/2023 12:24 - Aggiornato il 29/04/2023 13:18

Lo stupro in pieno giorno avvenuto nella stazione centrale di Milano ha destato scalpore e numerose proteste. Com’è possibile che nel cuore della capitale economica del Paese possa accadere una cosa del genere? La domanda se la sono posta in tanti, ma forse non se la sono posta né la maggioranza di governo, che ha fatto della sicurezza una battaglia che a questo punto possiamo dichiarare persa, né la “sinistra fashion” sedicente di opposizione, che il tema della sicurezza lo ha sempre rinnegato ed etichettato come tematica da destra squadrista. E proprio al Pd degli armocromisti da 300€ l’ora che rivolge la sua dura rampogna Massimo Gramellini con la sua rubrica “Il Caffè” (Continua dopo la foto) Potrebbe interessarti “Come nulla fosse…”. L’orrore dello stupro alla stazione di Milano: i dettagli agghiaccianti dell’aggressione

“Nei quartieri che sorgono intorno alle stazioni di Milano e Roma” (entrambe città amministrate da anni dalla sinistra) “i diritti delle donne sono sospesi dal tramonto all’alba. Alludo al diritto elementare di prendere un treno o di rientrare a casa senza tremare al pensiero che un’ombra possa spuntare all’improvviso da un portone o dentro un ascensore”. L’attacco del giornalista del “Corriere della Sera” alla classe politica che ci governa impunemente da anni è durissimo. “Gli albergatori dell’Esquilino – continua Gramellini – denunciano di non poter più assumere donne per i turni di notte e del primo mattino: troppi i rischi di agguati e soprusi di ogni tipo.” La sentenza finale contro la sinistra poi è senza appello: “Per cominciare mi accontenterei che tutti prendessero consapevolezza che il problema esiste. Invece una parte della sinistra si ostina a rimuoverlo e, nel timore di discriminare gli emarginati, finisce per sembrare insensibile al sacrosanto diritto di ogni persona di potersi muovere in libertà.” Ci verrebbe da ricordare a Gramellini che questo stesso diritto è stato negato all’intero Paese negli anni bui del Covid, ma questa è un’altra storia…