x

x

Vai al contenuto

L’effetto Green pass non c’è stato: crolla il numero delle prime dosi

Pubblicato il 04/11/2021 15:20 - Aggiornato il 07/12/2022 18:37

L’effetto Green pass auspicato dal governo non c’è stato: nonostante l’obbligo mascherato di vaccinazione, necessaria per ottenere il certificato virtuale e poter così lavorare, il tanto sperato boom di somministrazioni non si è verificato, anzi: i dati della Fondazione Gimbe sottolineano come il numero di chi ha ricevuto per la prima volta la dose del farmaco anti-Covid è crollato nelle ultime due settimane prima a 239mila (-45,7%) e poi poco sopra 144mila (-39,6%).

L'effetto Green pass non c'è stato: crolla il numero delle prime dosi

Nel documento della fondazione che si occupa di monitorare l’andamento della campagna vaccinale si legge come, al 3 novembre, il 78,7% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+130.795 rispetto alla settimana precedente) e il 75,7% ha completato il ciclo vaccinale (+357.441). Dei 144.258 nuovi vaccinati nella settimana 25-31 ottobre, il 76,2% è composto da persone in età lavorativa. Restano senza copertura oltre 2,7 milioni di over 50 e oltre 1,3 milioni nella fascia 12-19.

Il dato generale che emerge dall’analisi è che gli incrementi sono sempre più modesti: il numero di vaccinati con almeno una dose cresce dello 0,6% nella fascia anagrafica 12-19, dello 0,4% nelle fasce anagrafiche 20-29 e 30-39, dello 0,3% nella fascia 40-49, dello 0,2% nella fascia 50-59, mentre negli over 60 l’incremento non supera lo 0,1%. Il cosiddetto “effetto Green pass”, insomma, non c’è stato: chi non voleva vaccinarsi nei mesi scorsi non ha cambiato idea soltanto perché costretto dal nuovo obbligo di certificazione.

Il tutto mentre le case farmaceutiche hanno iniziato ad ammettere l’efficacia ridotta dei propri prodotti: non è dato sapere con certezza quanto duri la protezione fornita dal vaccino, ma il fatto che la Regione Lazio stia invitando i residenti a prenotarsi per la terza dose già dopo 6 mesi dalla seconda la dice lunga. Nel frattempo, il governo rifiuta di modificare la durata del Green pass, valido ancora per un anno: l’ennesima follia di una politica che si muove senza seguire evidenze scientifiche, a tastoni, calpestando i diritti dei cittadini in nome di presunti benefici che rimangono soltanto su carta.

Ti potrebbe interessare anche: “Non si può discutere né di guerra, né di identità sessuale…”