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“L’ergastolo della patente”. Arriva il nuovo codice della strada e sulle multe c’è una brutta sorpresa

Pubblicato il 29/05/2023 18:58

Tra le ipotesi al vaglio del nuovo Codice della strada, integrato dalle modifiche a cui sta lavorando il Governo Meloni in queste settimane – in un’ottica sempre più stringente –, quella definitiva è il cosiddetto ergastolo della patente: il ritiro a vita dell’autorizzazione a guidare a fronte di determinate infrazioni del Codice della Strada, le più gravi. Dunque, dopo l’emendamento “Edoardo”, sono allo studio nuovi provvedimenti. Il ritiro a vita della patente risponderebbe, così, ai continui fenomeni di incidenti su strada provocati dall’abuso di alcol, di sostanze stupefacenti oppure, più banalmente, dal disprezzo delle regole di prudenza, dettate appunto dal Codice della strada, poiché il sistema della patente a punti non si è rivelato un grande deterrente alle morti su strada, anzitutto alle periodiche stragi del sabato sera. (Continua a leggere dopo la foto)
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In attesa dell’ergastolo della patente, le norme attuali

Dal 2016 è stato introdotto il reato penale di omicidio stradale, che evidentemente è il caso tipico che potrebbe comportare tale sospensione ed è punito con la reclusione da due a sette anni per chi cagiona per colpa la morte di una persona. Ancor più nel dettaglio, il codice della strada dice che l’autore del delitto di omicidio stradale non può conseguire una nuova patente prima che siano decorsi quindici anni dalla revoca, nel caso in cui egli si trovasse alla guida in stato di ebbrezza oppure sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. La revoca della patente diviene, allo stato attuale, ventennale qualora il conducente responsabile di omicidio stradale abbia precedenti di guida in stato di ebrezza o sotto stupefacenti, e trentennale nel caso di omissione di soccorso a seguito di incidente e di fuga. L’idea è, dunque, di modificare la sanzione inserendo la pena accessoria dell’ergastolo della patente. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nuovo Codice della strada, a che punto siamo

A fare riferimento alla sospensione a vita della licenza di guida è stato Matteo Salvini, ministro delle dei Trasporti, che già alla fine dell’anno scorso aveva dichiarato: “Chi si mette alla guida ubriaco marcio o drogato deve sapere che è un potenziale assassino. Quindi serve il ritiro a vita della patente”. Se il provvedimento dovesse essere avallato la modifica avverrà con un disegno di legge — al quale stanno lavorando i tecnici dei ministeri dei Trasporti, dell’Interno e della Giustizia — che potrebbe essere presentato in entro giugno al Consiglio dei Ministri con possibile approvazione finale entro la fine del 2023. In questi mesi, dunque, si sta lavorando all’aggiornamento del nuovo Codice della strada, per poi portare le proposte in Consiglio dei ministri e, poi, in Parlamento. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le altre misure allo studio

È in arrivo maggiore severità, come riporta il Corriere della sera, anche sulle modalità di recupero dei punti revocati dalla patente, col ritorno al recupero graduale di due punti ogni due anni e probabilmente anche innalzando il numero di punti persi per le infrazioni più gravi. Una ulteriore stretta potrebbe, inoltre, insistere sulla sosta selvaggia (anche dei monopattini e dei ciclomotori) con modifiche degli articoli 7 e 158 del Codice della strada, e sanzioni più dure per chi parcheggia su marciapiedi, in doppia fila e negli stalli per disabili senza averne diritto. Tra le proposte discusse negli ultimi mesi, anche la possibilità di introdurre un sistema di multe in base al reddito, sull’esempio di quanto avviene nei paesi scandinavi e in Svizzera.

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