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Superbonus, cambia tutto (di nuovo). Via libera al decreto: ecco tutte le novità. La guida

Pubblicato il 21/02/2024 17:34 - Aggiornato il 22/02/2024 11:00

Ancora una volta, cambia il Superbonus. Addio, dunque, alla agevolazione al 110%, se non per determinati casi che approfondiremo: viene, dunque, confermata l’aliquota prevista dal decreto numero 212 del 2023, che scende al 70% nel 2024, al 65% nel 2025, per poi non essere più disciplinata a partire dal 2026. Il Senato ha dato il via libera, con 81 voti a favore, 48 contrari e 4 astenuti, alla rimodulazione dell’incentivo. Il cosiddetto decreto Superbonus, approvato a fine anno dal Consiglio dei ministri, salva i lavori con il 110% certificati entro il 31 dicembre scorso e prevede, tra l’altro, un aiuto per i redditi bassi e un limite agli interventi con il bonus barriere architettoniche per evitarne l’uso improprio. L’agevolazione al 110% rimane solo per chi ha optato per sconto in fattura o cessione del credito sui lavori, singoli o condomini, purché siano stati certificati entro la data del 31 dicembre 2023. Per tutti gli altri lavori, dal primo gennaio la detrazione passa, si diceva, al 70%. (Continua a leggere dopo la foto)
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Sanatoria per i meno abbienti

Inoltre, lo stesso decreto prevede una maggiore tutela per consentire la conclusione dei lavori ai cittadini meno abbienti: possono chiudere i cantieri con il 110% se hanno raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori non inferiore al 60% al 31 dicembre 2023 con uno specifico contributo se hanno redditi Isee inferiori a 15mila euro. Il sostegno viene prelevato da un fondo che copre le spese sostenute dal primo gennaio al 31 ottobre 2024. Il fondo a disposizione è di 16,441 milioni di euro, residuo di quello di 20 milioni stanziato nel 2023 per l’analoga misura che, come puntualizza la Repubblica, ha sinora registrato una richiesta assai limitata. Inoltre, il Fondo per la Povertà compenserà la differenza tra il 70% di agevolazione prevista dal primo gennaio e il 110%. Inoltre, è confermata la notizia che ci saranno 20 giorni di tempo in più per cittadini e imprese che stanno usufruendo degli incentivi in edilizia per inviare le comunicazioni relative allo sconto in fattura e alla cessione del credito in merito ai costi sostenuti nel 2023. Il termine del 16 marzo, dunque, slitterà sino al 4 di aprile 2024. (Continua a leggere dopo la foto)
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Sismabonus e bonus barriere architettoniche

Infine, circa il cosiddetto Sismabonus e il bonus barriere architettoniche, leggiamo sul sito Urbanpost.it che viene sancito l’obbligo di assicurazione contro il rischio sismico per i contribuenti che hanno usufruito del Superbonus, per interventi nei Comuni colpiti da eventi sismici, verificatasi dal primo aprile 2009, nei casi in cui sia stato dichiarato lo stato di emergenza. Vengono altresì definiti i nuovi limiti per sfruttare il bonus barriere architettoniche. Verrà infatti riconosciuta fino al 2025 una detrazione Irpef del 75% sulle spese sostenute, per interventi esclusivamente relativi a scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Resta fuori “l’uso improprio”, ovvero relativo a infissi e servizi igienici.

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