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Carne sintetica, “Una minaccia per la salute”. Ecco i Paesi schierati con l’Italia. E ora Bruxelles trema…

Pubblicato il 24/01/2024 19:51

Carne sintetica: “Una minaccia”, la lettera di 12 paesi Ue – I rischi superano i benefici, e finalmente in Europa qualcuno se ne accorge. Non solo l’Italia, che ha fatto da apripista, ma anche altri undici Paesi membri dell’Unione europea hanno condiviso un documento per denunciare il pericolo, anzi i pericoli che sono di ordine sociale, ecologico ed economico, derivanti dalla carne sintetica, o “coltivata”. L’occasione era il Consiglio europeo dell’Agricoltura: qui è stata discussa la nota sottoscritta dai dodici Paesi, capofila Italia, Francia e Austria (appoggiate da Repubblica ceca, Cipro, Grecia, Ungheria, Lussemburgo, Lituania, Malta, Romania e Slovacchia). Sicché, mentre proprio la carne coltivata è nel mirino delle contestazioni degli agricoltori, particolarmente in Germania, ma anche in Francia e in Italia, nel documento si sostiene che la carne coltivata in laboratorio rappresenti una minaccia seria, grave e concreta, ai “metodi di produzione alimentare genuina che sono al centro del modello agricolo europeo”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Fonte: La Verità

Lettera alla Commissione Ue

Inoltre, secondo i governi promotori della nota, lo sviluppo di tale produzione di alimenti porta con sé il problema delle “nuove pratiche” che “includono la produzione di carne con la tecnologia delle cellule staminali, che richiede tessuti di animali vivi”. Effettivamente, non sembra né igienico, né salutare. Prima di qualsiasi autorizzazione in merito alla carne coltivata in laboratorio “la Commissione europea dovrebbe lanciare una consultazione pubblica”, evidenziano gli Stati membri, secondo cui sarebbe necessaria “una valutazione d’impatto trasparente e completa”. Secondo i dodici Stati firmatari, dovrebbero essere esaminate le “questioni etiche, economiche, sociali e ambientali, oltre che nutrizionali, di sicurezza sanitaria, di sovranità alimentare e di benessere animale”. E ancora: “I prodotti a base di cellule non potranno mai essere definiti carne e non devono essere promossi come alimenti autentici”, aggiungono i firmatari del documento.  (Continua a leggere dopo la foto)
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Italia “apripista”

Al momento, l’Italia è l’unico Paese ad aver approvato una legge, nel novembre 2023, che impedisce la produzione, vendita, importazione, distribuzione di carne coltivata. Nel documento che hanno sottoscritto i dodici ministri dell’Agricoltura hanno spiegato che la Novel food regulation, il Regolamento che si applica all’immissione dei nuovi alimenti, “non è adeguata” ad esaminare la carne coltivata. Va altresì notato, come leggiamo su La Verità, che, nel caso di una eventuale votazione questo gruppo di Paesi, senza considerare quelli non intervenuti nel corso della riunione, rappresenterebbe già una maggioranza qualificata: 17 Paesi su 27 e 67,45% della popolazione. (Continua a leggere dopo la foto)

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Lollobrigida: “L’Italia non è isolata”

“Questa è la miglior risposta a chi continua a millantare che la legge che vieta la carne coltivata avrebbe isolato, in Europa, la nostra Nazione”, secondo il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha poi aggiunto: ““Ieri, a Bruxelles, l’Italia ha confermato la sua netta presa di posizione in favore del mondo dell’agricoltura come mondo centrale per le nostre le nostre produzioni, che devono tendere alla sovranità e all’autosufficienza alimentare”.

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