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“Ma dai!”. Da Benigni a Blanco, Cacciari senza freni: così distrugge Sanremo (il VIDEO)

Pubblicato il 10/02/2023 12:30
Cacciari Sanremo Benigni Blanco

Parole e musica di Massimo Cacciari, dirige l’orchestra la maestra Lilli Gruber. Dal teatro televsivo di “Otto e mezzo“, su La7, è andato in scena un non programmato controfestival in cui il filosofo – diretto come sempre – non le ha di certo mandate a dire a tutto il carrozzone Rai e alla kermesse impregnata di politically correct, propaganduccia (di genere soprattutto, quando non politica direttamente) e, diciamolo, di piddismo. Il Festival di Sanremo, massimo evento televisivo italiano, come al solito trascina con sé una schiera di polemiche e di discussioni. Si era partiti col caso Zelensky, si è finito con Blanco che distrugge il palco dell’Ariston. Insomma, di tutto un po’. Nel mezzo c’è stato Fedez che ha sparato a zero contro la ministra Roccella e contro il viceministro Bignami, strappando una sua foto. Ma questa retorica sanremese non va giù a Massimo Cacciari, che punta il dito soprattutto contro Roberto Benigni. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come ormai noto anche a chi ha scelto di non passarci proprio da Rai1 in questi giorni, nel corso della serata di apertura del festival è andato in scena un pistolotto di Benigni sulla Costituzione, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma nella puntata di giovedì 9 febbraio di “Otto e mezzo”, su La7, Massimo Cacciari, che già qualche giorno fa in una intervista ad Affaritaliani.it aveva confessato di non aver mai guardato il Festival di Sanremo perché non gli interessa, bolla come “sciocchezze incredibili, sceneggiate come è ovvio che accadano a Sanremo dove si va per farsi notare” con riferimento – nemmeno troppo velato – proprio alla distruzione dei fiori sul palco da parte di Blanco. (Continua a leggere dopo il video)

Nel mirino di Cacciari, però, ci finisce soprattutto Roberto Benigni e il suo intervento sulla Csotizuione: “La lezione sulla Costituzione si fa a scuola – attacca il filosofo, che poi sbotta -. Ma dai…”. Una stroncatura bella e buona insomma. Anche perché a proposito di quella performance aggiunge: “Impossibile distinguere lo spettacolo dalla politica”. E rincara la dose: “Nei limiti del possibile sarebbe il caso di non fare la lezione sulla Costituzione, non farla a Sanremo. Ma all’Università, a scuola”. Il pistolotto benignano, infine, secondo Cacciari è addirittura “controproducente. Il ragazzo non vuole vedere lo spettacolino politico”.

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