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“Effetti gravi classificati come non gravi.” Svelato il trucchetto dell’Aifa. La denuncia e i dati

Pubblicato il 30/05/2023 18:01 - Aggiornato il 31/05/2023 00:05

È sempre più grave quel che, faticosamente ma inesorabilmente, sta emergendo ora che il proverbiale Vaso di Pandora è stato aperto. Naturalmente stiamo parlando della presunta emergenza sanitaria in ragione della quale, per oltre due anni sono state commesse le peggiori irregolarità, sono venute a mancare decine di migliaia di persone che si sarebbero potute salvare e sono stati sospesi i diritti costituzionali. Non sono speculazioni, lo scriviamo con tanto di evidenze – queste sì – inoppugnabili. Anzitutto, sappiamo grazie alle meritorie inchieste di Fuori dal Coro che Aifa modificava le tabelle delle segnalazioni di effetti avversi al vaccino Covid, ridimensionando, e di molto, il dato delle reazioni gravi. Possiamo altresì spiegare come ciò sia stato possibile. In realtà è molto semplice: Il modulo di segnalazione degli effetti avversi da vaccino aveva delle falle e non contemplava la reazione “grave”. Barbara D’Ambrosio, una delle danneggiate da vaccino fondatrici del Comitato Ascoltami, nei giorni scorsi a Vercelli per la presentazione del documentario “Invisibili”, promossa da Michelangelo Catricalà e alla presenza anche dei vertici Asl locali, ha rilasciato una sconvolgente testimonianza. Partiamo col dire che solo recentemente è stato modificato il modulo recante le tabelle delle segnalazioni di effetti avversi al vaccino contro il Covid. Ma all’epoca delle inoculazioni di massa, e almeno lungo tutto il 2021, il modulo disponibile sul sito Aifa era quello che la stessa D’Ambrosio ha compilato e mostrato nel corso dell’incontro. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il “trucco” di Aifa

Gli unici campi a disposizione da barrare alla domanda quanto grave è stata la reazione? erano: non grave, ricovero in ospedale, pericolo di vita, difetto alla nascita (per le donne gravide), e morte. Come si può evincere, manca proprio la voce grave, che pur essendo generica, avrebbe potuto inquadrare meglio la sintomatologia riscontrata e darvi un peso adeguato. Ecco, dunque, che come leggiamo su Il Giornale d’Italia Barbara D’Ambrosio cita un esempio tipico, esaminando il caso delle miocarditi, che sono purtroppo aumentate a dismisura dopo le vaccinazioni, anche con conseguenze esiziali. Ebbene, la miocardite rappresenta evidentemente un effetto avverso grave, ma se non aveva portato alla morte o a un ricovero o a una invalidità permanente, andava pertanto a finire sotto la voce non grave, e non produceva statistiche. Anche la voce invalidità permanente era davvero poco utilizzabile: per poterla accertare sarebbero serviti del tempo (e un medico disposto a certificarla). “Tantissimi danneggiati – ha spiegato la D’Ambrosio – hanno così barrato la voce non grave più per mancanza d’alternative che per oggettività. Ma in questo modo sono stati falsati notevolmente i dati di farmacovigilanza”. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’assistenza legale

L’avvocato Laura Migliorini del foro di Venezia, che è impegnata nel riconoscimento di una indennità per i danneggiati, aggiunge, sollecitata da La Nuova Bussola Quotidiana. “La segnalazione effettuata dal cittadino a differenza di quella del medico, è più difficile da compilare perché le informazioni richieste sono tali e tante che spetterebbero ai medici. Cosicché in tanti cittadini vi hanno rinunciato”. E ancora: “Premesso che l’indennizzo non è un risarcimento – che comporta invece il riconoscimento di una responsabilità di tipo civile – viene concesso solo se sussistono i tre presupposti della legge 210: il nesso di causa, l’ascrivibilità della patologia alle categorie previste dalla legge e la tempestività della domanda di indennizzo, che deve essere fatta entro i tre anni dalla conoscenza del nesso di causa”. (Continua a leggere dopo la foto)

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L’iter per l’indennizzo

Inoltre, come denuncia l’avvocato, vi è un certo ostruzionismo di molte Asl alla presentazione delle domande. Poi, dopo questa fase preliminare, la sfida sarà dimostrare il nesso di causa col vaccino presso le Commissioni mediche militari (Cmo), che sono le uniche deputate a rilasciare l’indennizzo. Infine, ancora nelle parole dell’avvocato Laura Migliorini: “L’effetto post vaccinico sta creando patologie nuove, una delle più diffuse è la neuropatia delle piccole fibre, che ha solo due centri in Italia in grado di diagnosticarla. Si tratta, dunque, di aspetti nuovi introdotti con la campagna vaccinale, quindi, bisognerà capire se la legge 210 potrà essere adatta per far fronte a questi danni. A mio avviso è una legge vecchia, che andrebbe ripensata a livello politico”.
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L’iniziativa del Comitato Ascoltami

E proprio di questi temi, insieme a quelli delle richieste politiche fatte nei mesi scorsi, parleranno i tanti danneggiati del Comitato Ascoltami, che sabato si ritroveranno in una ventina di città italiane con banchetti informativi per illustrare le attività del Comitato.

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