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Nuovi controlli sui conti correnti. Il governo lancia “l’Anonimometro”. Ecco tutti i movimenti a rischio

Pubblicato il 24/05/2023 21:55

Si chiama Anonimometro, è un algoritmo ed è il nuovo strumento con cui l’Agenzia delle Entrate punta a contrastare l’evasione fiscale. I controlli che scatteranno sui conti correnti si avvarranno, dunque, di un sofisticato sistema di monitoraggio che incrocerà i dati contenuti nell’Archivio dei rapporti finanziari con quelli dell’Anagrafe Tributaria. L’Archivio dei rapporti finanziari, in particolare, riporta movimentazioni contabili, saldi iniziali e finali e, per alcune tipologie di conto, il valore medio di giacenza su base annua. L’Analisi dei dati, come si intuisce dal nome dell’algoritmo, avviene in forma anonima in quanto i nomi vengono sostituiti con dei codici fittizi, in accordo, dunque, con il Garante della Privacy. In questo modo si garantisce la protezione dei dati personali degli utenti. (Continua a leggere dopo la foto)
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agenzia delle entrate anonimometro

Prevenzione contro repressione

Nel documento pubblicato dalla stessa Agenzia delle Entrate il 19 maggio si legge che la nuova procedura “consente di operare interventi idonei a privilegiare la prevenzione ex ante, rispetto alla repressione ex post, nonché l’attuazione di azioni mirate e un uso più efficiente delle risorse dell’Amministrazione”. L’Agenzia delle Entrate ha fissato, inoltre, dieci criteri che poi esamineremo nel dettaglio, per analizzare i rischi e individuare eventuali intenti di evasione. Questi vanno dalla identificazione della platea di soggetti a maggior rischio – tipicamente in base al volume di affari o alle operazioni svolte – alla creazione degli elenchi selezionati, propedeutici ai controlli fiscali veri e propri. (Continua a leggere dopo la foto)
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Quali movimenti subiranno l’accertamento

Un esempio classico investe quei contribuenti che presentano elevati aumenti di patrimonio nel corso dell’anno rispetto ai periodi d’imposta precedenti. Alcuni movimenti che richiedono attenzione e possono portare a controlli includono bonifici, versamenti di contanti sul conto corrente e una quantità eccessiva di bonifici tra coniugi, specialmente se di rilevanza economica superiore alle entrate dichiarate. Naturalmente l’Agenzia ha assicurato che l’attività di analisi basata sugli algoritmi sarà in ogni caso supportata dall’intervento umano, per evitare “automatismi lesivi dei diritti dei contribuenti”, come leggiamo su Libero. Per garantire la trasparenza e la corretta gestione dei dati fiscali, le norme prevedono tempi specifici per la conservazione dei dati nei dataset di analisi e controllo. Nel dataset (insieme di dati) di analisi, le informazioni vengono conservate per 8 anni, iniziando dal 31 dicembre dell’anno in cui sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati gli adempimenti fiscali; invece, nel dataset di controllo, i dati sono custoditi per un periodo di 10 anni. (Continua a leggere dopo la foto)
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I criteri dell’analisi del rischio

Queste le dieci fasi le processo di analisi del rischio: individuazione della platea di riferimento; scelta delle basi dati; messa a disposizione delle basi dati; analisi della qualità; definizione del criterio di rischio; scelta del modello di analisi; verifica della corretta applicazione del modello e del criterio di rischio; estrazione e identificazione dei soggetti; test su un campione della sotto-platea di riferimento; predisposizione delle liste selettive.

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