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“L’incubo non è finito!” Borgonovo asfalta l’Oms: “Ora vogliamo giustizia”

Pubblicato il 06/05/2023 13:10 - Aggiornato il 24/05/2023 21:57

Possiamo finalmente mettere la parola fine sull’esperienza Covid. La pandemia è finita – come certificano ora anche l’Oms, l’Ecdc e altre istituzioni – ma il marcio di quello che ci hanno imposto e di quello che hanno fatto è ancora vivissimo. E contamina il presente. “L’incubo”, come lo definisce Francesco Borgonovo. Con questa parola “fine” si sperava di leggere finalmente quantomeno delle scuse, un mea culpa, un abbozzo di dubbio che la verità potesse essere un’altra, come pure gli ultimi studi e gli ultimi dati hanno dimostrato. E invece no. Anzi. Addirittura ora si dice che la sfiducia nelle Istituzioni e nella scienza è data da chi ha “osato” criticare la “comunità scientifica”. Ma quale scienza? E quale comunità? Quella dei presunti esperti che hanno detto balle in tv, radio e giornali un giorno sì e l’altro pure? Come il ministro della Salute, Roberto Speranza, che si ritrovò addirittura a censurarsi da solo il libro? O quello che ha fatto l’Agenzia del farmaco, come dimostrano le inchieste di “Fuori dal coro”. O quello che disse Draghi: “Non ti vaccini, ti ammali, muori”? Il punto è l’esatto contrario: istituzioni e comunità scientifica – per interessi che andranno ancora indagati e capiti – si sono delegittimate da sole. (Continua a leggere dopo la foto)
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Si chiede a tal proposito Francesco Borgonovo, vicedirettore de LaVerità, ragionando su questo tema e prendendo di petto l’Oms e l’Ecdc: “Quale fiducia dovremmo avere in un sistema che li ha coccolati e protetti e ancora oggi lavora secondo le loro logiche? Quale rispetto dovrebbe avere la popolazione per chi l’ha insultata e presa in giro per anni?”. La “fine della pandemia” dovrebbe dunque portare a una rielaborazione seria e scientifica di quanto successo durante il Covid. Su un piano sanitario e su un piano sociale e dei diritti. Ma i cosiddetti esperti e la classe medica e politica non sembrano pensarci nemmeno. L’ultima conferma in questo senso arriva dal “Technical Report” dell’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Cosa c’è dentro? (Continua a leggere dopo la foto)
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Oms e Ecdc, l’affondo di Borgonovo sul post pandemia

Spiega Borgonovo: “Si tratta di un breve documento il cui pensiero conduttore sarebbe il seguente: «Prima di tutto imparare dagli errori e dalle esperienze fatti con il Covid». Fantastico, bellissimo principio e ancor più bella idea. Ma quali sarebbero allora questi errori commessi durante la gestione del virus?”. Noi penseremmo subito ai lockdown, alla sospensione della democrazia, al Green pass che ha fatto perdere il lavoro e la vita a migliaia di persone, la violenta discriminazione con cui è stata martoriata la popolazione. E invece no. L’Ecdc nell’individuare nove aree tematiche e quattro grandi aree che rimandano ciascuna a punti di criticità nella risposta a una minaccia per la salute pubblica non fa alcun riferimento a questi errori. Così come l’Oms.

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