Cornuti e mazziati. Non c’è espressione migliore per sintetizzare l’intera vicenda dei vaccini. Lasciando stare per un momento tutto l’aspetto etico, sanitario, sociologico, politico e democratico, ci concentriamo solo sul fronte economico. C’è infatti un ulteriore sviluppo che fa rabbrividire. Se non fossimo signori, scriveremmo che fa proprio incazzare. Non solo abbiamo pagato fior di milioni a Big Farma per dei non vaccini, la cui metà è da buttare perché scaduti; adesso dobbiamo pagare anche per non prendere quelli comunque pattuiti all’epoca dal genio di Speranza. Una penale, insomma. Dietro tutto questo c’è ovviamente la regia dell’Unione Europea. Quell’Ue che, con a capo von der Leyen, deve ancora chiarire sulle trattive segrete via sms con il Ceo di Pfizer. Europa e Pfizer hanno infatti raggiunto un accordo (di nuovo) per ridurre le consegne delle dosi di vaccini anti Covid. Sì, ma a che prezzo? (Continua a leggere dopo la foto)
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Essendo i contratti siglati vincolanti, chi rifiuta le dosi, dovrà pagare una penale. A spiegare questa ingarbugliata e vergognosa vicenda ci pensa Alessandro Rico su LaVerità: “La scusa per chi mette in dubbio l’affare è sempre la solita: all’inizio, c’era scarsità di materia prima. Big pharma ci teneva in pugno. E noi, pur di garantirci le agognate forniture abbiamo sottoscritto condizioni capestro”. Le modifiche all’accordo tra Bruxelles e la società produttrice di vaccini prevede una cosa molto “interessante”: gli Stati possono ridurre la quantità di fiale acquistate, “convertendo quelle originariamente convenute in ordini facoltativi, purché dopo versino una penale”. E a quanto ammonta di preciso? Quanto costerà all’Italia? Non è dato sapere. (Continua a leggere dopo la foto)
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Vaccini, accordo Pfizer-Ue: quanto costerebbe la penale
Un calcolo ipotetico lo ha fatto il Financial Times. Partendo dal presupposto che Pfizer vende agli Usa a 19 dollari a dose, ipotizzava che la tariffa possa corrispondere a circa la metà del prezzo, quindi intorno ai 10 euro. Por 70 milioni di dosi all’anno sarebbe comunque un bell’incasso per Big Farma. Non tutti gli Stati però sono favorevoli a questo nuovo accordo dell’Ue e a sborsare per pagare la penale. Polonia e Ungheria, ad esempio, non hanno firmato, e la Romania sta temporeggiando. Insomma, il Covid non è più una minaccia mondiale (lo è mai stata in realtà?) ma Pfizer e Big farma continuano a guadagnare milioni con i vaccini.
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