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Condono, il governo pronto al varo. Ecco cosa prevede la “Tregua fiscale”

Pubblicato il 03/02/2024 17:43 - Aggiornato il 03/02/2024 18:29

Intorno al decreto cosiddetto Milleproroghe 2024 del governo Meloni, attualmente all’esame delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera, ruota l’ultima aspra polemica tra l’esecutivo e le opposizioni e, in particolare, condono e conflitto d’interesse sono le parole chiave su cui si gioca l’ultima partita. Infatti, nella conversione del decreto il centrodestra vorrebbe inserire la riapertura dei termini per la rottamazione quater, per chi non fosse riuscito a versare al Fisco le prime due rate della sanatoria. Ma c’è anche un altro nodo della questione: il cosiddetto emendamento “Bandecchi”, dal nome del sindaco di Terni, vulcanico personaggio protagonista di intemerate e risse anche nell’aula del consiglio comunale, nonché fondatore dell’Università telematica UniCusano. Occupiamoci, dunque, di entrambe le questioni. (Continua a leggere dopo la foto)
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La tregua fiscale

Per “recuperare un po’ di gettito”, almeno così scrive La Stampa, ma in realtà per venire incontro ai cittadini in una difficile congiuntura economica, l’idea sarebbe di concedere ai contribuenti, che abbiano dapprima fatto domanda per poi non saldare il dovuto, di regolarizzare la propria posizione entro il 28 febbraio 2024. La sanatoria consentirebbe di regolare le cartelle esattoriali relative al periodo 2000-2022 versando tutte le tasse in sospeso, nonché godendo della cancellazione degli oneri accessori: precisamente il punto contestato. La modifica potrebbe arrivare come emendamento del relatore al decreto Milleproroghe. Tale rinvio interessa le rate scadute il 31 ottobre e il 30 novembre 2023, già oggetto di una proroga fino al 18 dicembre. Ma, riguardo il Fisco amico, o meglio “interlocutore equo” – come ebbe a definirlo Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate –, non è tutto: ulteriori proposte giungono sia dal centrodestra che da parte di Azione e di Italia viva. Ad esempio, allungare il ravvedimento speciale al periodo di imposta 2022, versando la prima rata tra fine marzo e settembre. (Continua a leggere dopo la foto)
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Emendamento “Bandecchi”, il caso

Come anticipato, vi è poi il tema spinoso degli atenei telematici, dette anche università online. Ebbene, il forzista Nazario Pagano è docente della ateneo telematico UniCusano e guida la Commissione Affari costituzionali di Montecitorio. L’Anac, infatti, le ha messe nel mirino giacché vantano in media un solo docente ogni 385 studenti, laddove, in accordo con i dati del 2022, le università tradizionali contano in media un professore ogni 28 studenti. Ecco perché la Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) ovvero l’associazione di università italiane statali e non statali, organo ufficiale di consulenza ministeriale, ha chiesto che le undici università telematiche operative in Italia incrementino la quota dei docenti a tempo indeterminato in rapporto agli iscritti. L’emendamento “Bandecchi” concede un anno agli atenei telematici per adeguarsi agli standard di quelli tradizionali. Non è una questione di poco conto, come potrebbe apparire: tale sproporzione avrebbe consentito alle telematiche di moltiplicare i ricavi, usufruendo di un vantaggio competitivo, ecco spiegato il focus del Tar del Lazio e e della stessa Anac. (Continua a leggere dopo la foto)

Foto: Stefano Bandecchi

Le opposizioni gridano al conflitto d’interessi

Rischia di crearsi un conflitto d’interessi, si diceva. Nazario Pagano è docente a contratto della università telematica creata da Stefano Bandecchi, e al contempo guida la Commissione Affari costituzionali, che sta esaminando il testo per la conversione del decreto Milleproroghe. Ma, per concludere, c’è un altro controverso emendamento, proposto dalla Lega, che sta facendo discutere: niente spending review fino al primo gennaio 2027 per la società Stretto di Messina spa, che dovrebbe gestire i lavori di realizzazione del ponte sullo Stretto. La proposta di modifica a prima firma di Elena Maccanti e sottoscritta da altri dodici colleghi ha la finalità di “assicurare, nella fase di avvio dell’operatività, l’efficace svolgimento delle attività e di agevolare il perseguimento delle finalità attribuite dalla legislazione vigente”.

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