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“Si muore più di influenza che di Covid”: obblighi e Green pass sono inutili, ce lo dicono anche i numeri

Pubblicato il 12/03/2022 09:40

Si muore di più a causa dell’influenza che del Covid. A dirlo, si badi bene, non è un pericoloso “no vax”, etichetta che certa stampa appiccica a chiunque osi contestare il governo, bensì l’autorevole Financial Times, che ha raccolto le analisi e i pareri di diversi esperti. Secondo il quotidiano britannico, l’inversione di tendenza degli ultimi mesi è stata possibile grazie all’alto livello di immunizzazione raggiunto dalla popolazione, tra vaccinati e guariti, e alla minor pericolosità dell’ultima variante del virus, la cosiddetta Omicron. Non resta che chiedersi, allora: perché secondo Draghi e i suoi ministri siamo ancora in piena emergenza?

Il Financial Times ha sottolineato il coraggio delle scelte di Boris Johnson, decisamente agli antipodi rispetto ai nostri governanti: già a gennaio, nel Regno Unito erano infatti scomparse quasi tutte le restrizioni, avviando definitivamente la fase in cui la popolazione aveva iniziato a convivere con il virus, senza più vivere nel terrore. Una politica figlia di dati inequivocabili, che da tempo permettono di guardare al futuro con ottimismo.

In Inghilterra, il tasso di mortalità per infezione da Covid “è sceso di oltre dieci volte: a gennaio 2021 era superiore all’1% e sei mesi dopo era già calato allo 0,1”. Si può dunque dire che la variante Omicron sia come l’influenza? Sul tema, gli esperti si sono mostrati divisi. Eppure i numeri sottolineano come anche tra gli ultraottantenni il virus sia oggi meno pericoloso di un male di stagione. Secondo il professor Peter Openshaw, docente di Medicina sperimentale all’Imperial College di Londra, la scelta del governo di trattare il Covid come un’influenza è stata sì “rischiosa, ma ha funzionato: più di due pazienti inglesi su cinque vengono ricoverati per altre patologie, e solo dopo si scopre la loro positività”.

Christina Pagel, ordinaria di ricerca allo University College di Londra, ha aggiunto di “non aspettarsi ulteriori ondate”. L’emergenza, dunque, sembra rientrata, si spera in maniera definitiva. E il Regno Unito ha reagito di conseguenza, consentendo ai cittadini di tornare a vivere la loro vita di sempre, senza obblighi e divieti. Scelte opposte a quelle del governo di Mario Draghi, che continua a insistere sul vaccinano obbligatorio e su un Green pass onnipresente: la sensazione è che alcuni nostri politici, sotto sotto, facciano il tifo per un’emergenza a tempo indeterminato, possibilmente eterna.

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