Scendono in piazza in Francia contro la riforma delle pensioni, in Israele, contro la riforma della Giustizia, un po’ dappertutto le democrazie fanno i conti con le proteste popolari e in Germania, che pure è la locomotiva d’Europa, come si dice, il colossale sciopero dei trasporti ha paralizzato il Paese: non un solo treno, aereo, convoglio della metropolitana si è mosso di un centimetro nella quasi totalità del Paese. Superstreiktag (“giorno del supersciopero”), lo hanno opportunamente appellato gli organizzatori e i promotori. Mentre l’Italia sonnecchia, a meno che non si vinca qualcosa nel calcio, altrove vi è una sorta di risveglio primaverile dei popoli. La grande astensione nazionale è stata indetta venerdì dai sindacati Ver.di e Evg e dalla associazione dei dipendenti pubblici Dbb per chiedere aumenti salariali a fronte del carovita dovuto all’inflazione galoppante, nonché delle modifiche contrattuali. Il sindacato Ver.di chiede un aumento del 10,5% e almeno 500 euro in più in busta paga, mentre Evg rivendica un incremento di minimo 650 euro mensili. Dalla scorsa mezzanotte e sino a mezzanotte di oggi, dunque, la circolazione aerea, ferroviaria, navale, è bloccata totalmente in almeno sette Länder, quelli più importanti e popolosi, peraltro. Ovvero: Baden-Württemberg, Assia, Bassa Sassonia, Renania settentrionale-Vestfalia, Renania-Palatinato, Sassonia e gran parte della Baviera in quello che risulta il più grande sciopero almeno degli ultimi trent’anni, non solo in Germania. Tutti i treni a lunga percorrenza del gestore ferroviario federale Deutsche Bahn (DB) non circoleranno, mentre lo scalo di Francoforte, tra i più trafficati d’Europa, ha cancellato tutti i voli regolari previsti per questo lunedì. (Continua a leggere dopo la foto)
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A Berlino la rete S Bahn, mastodontico collegamento internodale di tram e metro, è bloccata. Al di là dei comprensibili disagi che tutto ciò ha generato, con centinaia di voli cancellati e che, a cascata, hanno generato il caos nei cieli di tutta Europa (sono interessati dal solo stop dei voli almeno 380 mila passeggeri, secondo l’associazione degli scali portuali. Solo l’aeroporto di Berlino è rimasto parzialmente operativo), si può parlare di un successo. A meno che il governo tedesco decida di ignorare una tale e massiccia adesione al “Supersciopero”, che ha coinvolto oltre due milioni e mezzo di lavoratori, sia dipendenti federali che comunali. (Continua a leggere dopo la foto)
“Abbiamo registrato cali dei salari reali e questi devono essere compensati”, ha detto ai giornalisti di Berlino Ulrich Silberbach, dirigente sindacale della Federazione della funzione pubblica tedesca. Silberbach auspica una convergenza, altrimenti, si legge ne Il Sole 24 Ore, i sindacati potrebbero dover prendere in considerazione “uno sciopero a tempo indeterminato”.
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