L’ex ministro dell’economia Giulio Tremonti è oggi il presidente della commissione Esteri della Camera, e ha un ruolo delicatissimo nel fare da ponte tra l’Italia e l’Europa. Lui che nell’Europa ha creduto ma che, soprattutto negli ultimi tempi, non si è mai negato di attaccare, mettendo in evidenza tutti i suoi lati oscuri. In un’intervista a La Stampa, a firma di Giuliano Balestreri, Tremonti spiega come la crisi del 2008 non sia mai finita. “Siamo passati dall’austerity alla liquidity. Con il risultato che la massa monetaria non si contabilizza più in miliardi, ma in trilioni e vale tre volte la ricchezza economica globale”. La sintesi? “Oggi la situazione è più grave di 15 anni fa“. Nel mirino di Tremonti finiscono anche le politiche economiche dell’ex presidente della Bce (nonché ex presidente del consiglio italiano) Mario Draghi e delle banche centrali in generale: “La Bce fa molta fatica a comprendere la realtà che essa stessa ha creato”. E non sembra occuparsi del vero problema: la speculazione. (Continua a leggere dopo la foto)
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Per Tremonti c’è dunque un enorme problema speculazione, prodotto di una “globalizzazione troppo veloce e senza regole”. L’origine di tutto – secondo l’ex ministro – andrebbe rintracciata nel democratico Bill Clinton nel 1999 abrogò la legge Roosvelt del 1933 che teneva distinte le banche commerciali dalle banche d’investimento impedendo alla prime di utilizzare i soldi raccolti con il risparmio dei clienti per operazione speculative. “Sempre Clinton ha legittimato i derivati speculativi con il risultato che gli hcdgc fund non si assicurano contro il rischio dei loro investimenti, ma scommettono sul successo o meno di determinati fatti. E infine ha favorito la trasformazione delle banche da società a responsabilità illimitata a limitata”. Arrivando alla crisi del 2007 e il fallimento di Lehman Brothers, innescati dai Subprime (ovvero mutui senza garanzie), Tremonti spiega: “Sono stati il tentativo di gestire la globalizzazione e il suo effetto devastante sulla classe operaia per il trasferimento della ‘fabbrica’ in Asia. I salari erano crollati per effetto della competizione globale, mentre il costo della vita era rimasto quello occidentale”. E cosa fanno oggi l’Europa e la Bce per affrontare la crisi attuale? (Continua a leggere dopo la foto)
Tremonti: “Ue presa da un eccesso di suggestione ambientale”
Tremonti poi tuona contro la classe dirigente che a suo dire non è all’altezza: “Mi sembra un po’ suonata“. La ricetta per uscire da questa crisi infinita, secondo il presidente della commissione Esteri della Camera, è quella di inaugurare “una stagione di regole. Passando dalla finanza alla politica. Dal commercio libero a quello giusto”. Poi un commento negativo sull’operato della Bce da Mario Draghi in poi: “Avrebbero dovuto rispettare le regole dell’Euro che fissavano l’inflazione al 2% come un plafond e non un target e poi non finanziando i governi, come ha fatto negli ultimi 10 anni. Il debito pubblico emesso dai governi è stato comprato dalle banche che lo hanno piazzato alla Bce. Un processo che ha trasformato la Banca centrale in un hedge fund intossicato e mezzo fallito. Ma contro la speculazione non si è fatto nulla“. Giudizio negativo anche sull’Ue che – a detta di Tremonti – “sembra presa da un eccesso di suggestione ambientale – dalle case verdi alle auto elettriche – che spiazza l’industria”. Chi è dunque il vero nemico? “La speculazione, che ha appena cominciato il suo sinistro lavoro”.
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