Vi abbiamo parlato tante volte, attraverso le pagine del Paragone, della guerra lanciata dall’Unione Europea alle caldaie a gas e delle possibili, pesanti conseguenze che le famiglie potrebbero trovarsi presto ad affrontare dal punto di vista economica. A conferma del disegno di Bruxelles è arrivata la bozza di revisione del regolamento 813/2013/Ue, un testo che sarà discusso il 12 giugno quando la Commissione europea terrà un nuovo incontro con i soggetti che stanno partecipando alla fase di consultazione pubblica delle bozze dei regolamenti Ecodesign ed Ecolabelling. Stando a quanto rivelato dal Messaggero, una norma definitiva dovrebbe poi arrivare entro quest’anno, per essere pubblicata nel 2024. Ma cosa prevede, di preciso, il regolamento? Presto detto. (Continua a leggere dopo la foto)
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Stando alla bozza, a partire dal 2029 andranno eliminate dal mercato le caldaie a gas esistenti in Europa e quelle tradizionali alimentate anche da altre fonti, come l’idrogeno. Una decisione che porterà alla loro sostituzione, con l’introduzione di un limite minimo di efficienza stagionale da rispettare e pari, per le caldaie, al 115%. Resteranno sul mercato principalmente le pompe di calore elettriche e gli apparecchi ibridi (pompa di calore + caldaia a gas). (Continua a leggere dopo la foto)
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Nonostante la precisa volontà dell’Ue di andare avanti per questa strada, non sono mancate le proteste di alcuni operatori del settore come Proxigas, Assogasliquidi, Assortermica, Federcostruttori e Appia Italia. La speranza di queste associazioni è ottenere, il prossimo 12 giugno, delle soglie meno rigide nel regolamento, così da includere alternative green ugualmente sostenibili ma meno limitative per l’industria produttiva. Consentendo, ad esempio, il ricorso ad apparecchi ibridi. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Termosifoni da sostituire”. Arriva un nuovo salasso dall’Europa
Sulle questioni di fattibilità esiste un acceso dibattito in corso tra i tecnici, con pareri discordanti. Ma oltre al fronte caldaie, c’è un altro nodo sul quale trovare una soluzione in fretta: quello dei termosifoni. Alcuni impianti, infatti, non funzionerebbero più in maniera efficiente con tecnologie diverse dalle caldaie, creando non pochi problemi alle famiglie. La speranza è che Bruxelles valuti delle alternative, prima di costringere tantissime famiglie a esborsi sanguinosi.
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