I numeri parlano chiaro: il cibo Made in Italy è un tesoro nazionale. Si parla spesso di Made in Italy, ma la sensazione è che noi stessi – gli italiani – non ci rendiamo conto della miniera d’oro che abbiamo tra le mani. Non sappiamo neanche che il marchio “Made in Italy” è secondo al mondo per popolarità, come attesta un sondaggio Yougov e Università di Cambridge. E mentre Europa e multinazionali provano a intortarci e a distruggerci con farina di insetti, latte sintetico, carne sintetica e etichette killer del nostro vino, emergono nuovi dati su questa nostra straordinaria fortuna. A fornirli sono Federalimentare e Censis che li hanno raccolti nel primo rapporto “Il valore economico e sociale dell’industria alimentare italiana“. Dalla ricerca emerge come l’industria alimentare italiana, con 179 miliardi di euro di fatturato, 60mila imprese, 464mila addetti e oltre 50 miliardi di export in valore in un anno, rappresenti la vera ricchezza del nostro Paese. Il Made in Italy è la nostra Apple, la nostra Google, la nostra Amazon. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il Made in Italy, anche alla luce di questi dati, è tra le componenti di primo piano dell’interesse nazionale. Per questo va difeso e tutelato dagli assalti europei e internazionali. Non solo perché genera prodotti e posti di lavoro, ma anche perché è fonte di benessere psicofisico e migliora la qualità della vita degli italiani (90,7%). Buona cucina, buone tavole, buone abitudini, convivialità: un elevato valore sociale insomma, oltre che economico. Snocciolando ancora i numeri di Federalimentare emerge che il food italiano ha un fatturato totale di 607 miliardi di euro, un valore del 31,8% se rapportato al Pil, con 1,3 milioni di imprese e 3,6 milioni di addetti. “L’industria alimentare italiana dà un poderoso contributo al Paese, sia come valore economico e sociale”, spiega Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare. (Continua a leggere dopo la foto)
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Commenta il rapporto di Federalimentare su cibo e Made in Italy anche Gianluigi Paragone: “Questi dati dimostrano l’eccellente stato di salute dell’agroalimentare italiano e del perché le multinazionali del food and beverage, con l’aiuto dell’Europa, stanno premendo per cambiare le regole del gioco e gli equilibri dell’agricoltura vera“. Il settore è infatti uno dei più dinamici e robusti dell’industria italiana e rappresenta un vero e proprio patrimonio nazionale. Al primo posto per fatturato, al secondo posto per numero di imprese, per addetti e per l’export in valore, in 10 anni il fatturato ha registrato un incremento del 24,7%. Il valore delle esportazioni è cresciuto del 60,3%. (Continua a leggere dopo la foto)
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Made in Italy, Federalimentare: “Industria alimentare al top”
C’è un altro fattore che il rapporto di Federalimentare mette in evidenza, e cioè il forte legame che gli italiani hanno con le industri e i prodotti italiani. Ci piace, insomma, consumare cose nostre e prodotte sul nostro suolo nazionale. Il Made in Italy, inoltre, unisce più generazioni, è fatto di tradizioni, di riti che risalgono alla notte dei tempi, di mani anziane e mani bambine che si intrecciano fuori dal tempo. Investiamo in esso, miglioriamolo senza stravolgerlo, ma soprattutto difendiamolo. È chiaro come in Europa sia invisa questa nostra peculiarità e questa nostra ricchezza. Ce la invidia tutto il mondo e sono pronti a farla a brandelli per guadagnare terreno.
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