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L’Europa ci toglie pure l’insalata in busta (e non solo): l’ultima follia. Cosa sparirà dai supermercati

Pubblicato il 09/05/2023 10:58 - Aggiornato il 16/05/2023 16:39
insalata in busta Europa

Poi uno ancora si domanda perché l’Italia dovrebbe al più presto lasciare l’Unione europea. Lasciamo stare per un momento i disastri fatti alla nostra economia e alla nostra sovranità, facciamo finta di non sapere cosa hanno combinato con il Covid, con i vaccini e con la guerra in Ucraina. Soffermiamoci soltanto sull’agroalimentare. L’Europa vuole decidere anche come e cosa dobbiamo mangiare, come nelle peggiori dittature. Carne sintetica, latte sintetico, blocco della pesca e dei pescherecci italiani a vantaggio dei Paesi extra Ue, farina di insetti, ogm, etichette che distruggono il nostro vino… La lista dei disastri è lunghissima. E ora vogliono anche eliminare l’insalata in busta. Come se fosse questa la vera emergenza. Ma non solo. L’assalto è anche ai cestini di fragole, alle confezioni di pomodorini e le arance in rete ma anche le bottiglie magnum di vino. (Continua a leggere dopo la foto)
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insalata in busta Europa

Come al solito, le direttive della Commissione Europea si traducono in un terremoto per le abitudini dei consumatori e dei produttori italiani. A lanciare l’allarme sono Coldiretti e Confindustria. “La proposta di regolamento sugli imballaggi presentata dalla Commissione Europea imporrebbe, tra le altre cose, l’addio alle confezioni monouso per frutta e verdura di peso inferiore a 1,5 chilogrammi, giudicate superflue e considerate al pari delle piccole confezioni di shampoo usate negli hotel”, scrive la Coldiretti in una nota. Creando problemi “dal punto di vista igienico-sanitario, della conservazione e degli sprechi, che potrebbero aumentare, come potrebbero aumentare anche i costi per i consumatori e per i produttori”. Ma che ne sa la Commissione. E non si deve ridurre tutto sollo all’insalata in busta. (Continua a leggere dopo la foto)
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A preoccupare la filiera anche gli effetti negativi sui consumi. “I prodotti di quarta gamma, dall’insalata in busta alla frutta confezionata, sono ormai entrati profondamente nelle abitudini degli italiani, con il pericolo di ridurne il consumo, già calato dell’8% per la frutta e del 10% per gli ortaggi nel 2022, con un impatto pericoloso sulla salute”, sottolinea inoltre Coldiretti. Ma sono a rischio anche le bottiglie dei vini. Come spiega Il Giornale, la filiera vitivinicola teme in particolare di perdere il formato magnum ma anche le tipologie più “importanti”, come ad esempio quelle necessarie per i grandi vini invecchiati, come il Barolo e l’Amarone. (Continua a leggere dopo la foto)
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Insalata in busta e non solo: milioni di lavoratori a rischio

Per Confindustria “la bozza di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio predisposta dalla Commissione Europea, stravolge i principi fin qui adottati per la loro gestione e avrebbe un impatto devastante su tutte le imprese italiane con quasi 7 milioni di posti di lavoro a rischio“. Dice il vicepresidente di Confindustria, Emanuele Orsini. La normativa sugli imballaggi proposta dall’Ue rischia inoltre di penalizzare la filiera del riciclaggio dei prodotti, che in Italia è ben più avanzata che nel resto d’Europa. Via da questa Europa, subito. E non solo per l’insalata in busta. Sia chiaro.

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