Ha lasciato un buco di bilancio di ben 40 milioni di euro, dispersi in un nugolo di illegalità, tra investimenti e operazioni immobiliari, risultate assai svantaggiose per gli infermieri iscritti all’Enpapi, l’Ente nazionale di previdenza e assistenza della professione infermieristica. E poi, da parte di chi gestiva la “cassa”, numerosi episodi di corruzione, attraverso viaggi, biglietti aerei e per assistere alle partire, consulenze remunerative e, per non farsi mancare nulla, anche incontri con alcune escort. I fondi dell’ente erano gestiti in maniera fin troppo allegra, e per questo i giudici contabili hanno condannato l’ex presidente Enpapi, Mario Schiavon, a pagare 247.347 euro, il doppio dell’importo delle mazzette percepite. Anche la condanna penale, per l’ex presidente, è divenuta definitiva: 2 anni e 11 mesi di reclusione, incassati con il patteggiamento. Il giudice, nelle motivazioni della sentenza, ha parlato di “un vero e proprio sistema corruttivo, fondato sul sistematico mercimonio delle pubbliche funzioni, che vedeva coinvolti i vertici dell’ente”. Tra i beni sequestrati anche ville a Casal Palocco e all’Argentario. (Continua a leggere dopo la foto)
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Lo schema corruttivo
Lo scorso 19 febbraio il nucleo valutario della Guardia di Finanza aveva arrestato, per corruzione e ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, lo stesso Mario Schiavon, oggi ai domiciliari, e il direttore generale Marco Bernardini. In cella erano inoltre finiti un imprenditore, un avvocato e un commercialista. Lo schema corruttivo, messo in piedi tra il 2015 e il 2019. Costoro, infatti, ricevevano notevoli somme di denaro da parte di imprenditori e professionisti, quale compenso per incarichi di consulenza loro conferiti dalle società di gestione dei fondi nei quali l’Enpapi aveva effettuato investimenti. Insomma, lo schema tipico di questo genere di malversazioni. (Continua a leggere dopo la foto)
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Gli investimenti (proibiti per statuto)
Ma, ci informa il Corriere della sera, è in sede civile che si terrà la battaglia decisiva: davanti al Tribunale civile di Roma pende una causa da 250 milioni di euro, avviata proprio dall’ente e in rappresentanza degli iscritti. L’Enpapi non sarebbe stata danneggiata solamente dal punto di vista dell’immagine, ma anzitutto dal punto di vista patrimoniale: Bernardini e Schiavon, avrebbero compiuto una serie di investimenti finanziari e operazioni immobiliari (tra cui la svendita di una Rsa in provincia di Potenza) per 500 milioni totali, tramite consulenze e mazzette, anche a danno di una società di investimenti, la Tender Capital, parte lesa in questo processo. È appena il caso di sottolineare che operazioni come gli investimenti in fondi “dal valore di milioni di euro”, per legge e per statuto, l’ente non poteva assolutamente farle. (Continua a leggere dopo la foto)
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Escort e Champions League
Dalle indagini, coordinate dal pubblico ministero Alberto Pioletti e dall’aggiunto Paolo Ielo, sono emersi numerosi incontri con escort, organizzati per convincere i vertici dell’Ente a investire in fondi per 360 milioni di euro: ancora dalla inchiesta si evince che la dirigenza dell’ente di previdenza degli infermieri, ora commissariato, si lasciava corrompere non solo attraverso mazzette mascherate da consulenze, ma anche con “cene eleganti” in compagnia di escort in esclusivi locali romani, come anche di Milano e Taormina (almeno 19 incontri, tariffe dai 500 agli 800 euro). Intanto la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) ha reso nota l’intenzione di costituirsi parte civile nel futuro procedimento legale per tutelare l’immagine della categoria che rappresenta. Tra gli strumenti della corruzione, anche pacchetti tutto compreso (volo, soggiorno, partita) per assistere alla finale di Champions League 2015 Barcellona-Juventus a Berlino.
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