Continua il dibattito per le azioni vandaliche degli attivisti di “Ultima Generazione“. A noi piace chiamarli più ecoteppisti, visto che deturpare opere d’arte dal valore inestimabile e il patrimonio pubblico non ci sembra molto in linea con la lotta al cambiamento climatico. Soprattutto se, come accaduto con quello che hanno fatto alla Fontana di Trevi, per rimediare alle loro sceneggiate si devono sprecare ben 300mila litri d’acqua. Ma soprattutto: chi c’è dietro queste persone? Chi li finanzia? E cosa propongono come alternativa? A fare un po’ di chiarezza ci pensa Vittorio Sgarbi. Ospite a “Tagadà”, il talk pomeridiano di La7, il critico d’arte e sottosegretario alla Cultura ha condannato questi gesti con parole nette e precise, come suo solito. Cosa ha detto? (Continua a leggere dopo la foto)
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“Sono teppisti, vandali e punibili”, ha tuonato Vittorio Sgarbi contro questi ecoteppisti. “Chi compie questi atti però si sta rendendo conto di non essere popolare. Non è certo buttando il nero nella fontana di Trevi che ottieni il consenso. Sono impopolari, non creano simpatia”. Poi il sottosegretario ha rivelato chi c’è dietro Ultima Generazione. Anche questo è un tema che si sta approfondendo in questi giorni. “I miliardari li finanziano e loro eseguono gli ordini come se fossero picciotti così da consentire alla grande industria delle rinnovabili di andare avanti”. Il business delle rinnovabili, dunque. La conduttrice Tiziana Panella, con tono di voce sbalordito, lo ha incalzato: “Ma chi sono questi finanziatori miliardari?”. (Continua a leggere dopo il video)
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Vittorio Sgarbi rivela chi finanzia gli ecoteppisti
La risposta di Vittorio Sgarbi è arrivata puntuale: “Uno è Getty, è accertato. I carabinieri devono risalire alla cupola che li comanda. Gli attivisti non sono lì in maniera spontanea, sono indirizzati da una strategia europea, se non mondiale, per colpire alcuni luoghi simbolo. Siamo davanti a un piano di una vera e propria cupola che ha in mente un’azione per favorire il business delle rinnovabili“. Sgarbi lo denuncia da tempo, e lo dimostra anche la sua storica battaglia contro le pale eoliche.
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