È un piccolo record, poco invidiabile, quello di Nunzia Alessandra Schilirò. L’ex vice questore di Roma è stata appena destituita per la seconda volta. Il provvedimento, francamente ai limiti del ridicolo, è stato annunciato dalla stessa Schilirò con un video sul suo canale di YouTube. La Pec della Polizia di Stato è arrivata proprio stamattina, e non conteneva informazioni in merito al ricorso contro la destituzione dello scorso 28 settembre, come lei sperava, bensì una seconda destituzione “per i gravi fatti commessi”. Quali sono questi fatti, e in cosa risiede la loro gravità? È la stessa Schilirò, candidata con ItalExit alle ultime elezioni politiche, a ricordare le sue dichiarazioni contro il Green Pass o contro l’obbligo vaccinale. Si era schierata in difesa dei portuali di Trieste, aggrediti a colpi di idrante (mentre erano pacificamente seduti in terra, con il rosario in mano); ha partecipato al “No Paura Day” del 25 settembre 2021 a Roma; ha strenuamente difeso le proprie, legittime, convinzioni in diverse trasmissioni televisive, in cui peraltro era oggetto di continui strali. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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Di fatto è stata licenziata non per aver commesso un reato, ma per aver esercitato l’articolo 21 della Costituzione, salendo su quel palco per difendere gli italiani e così onorare il giuramento che ha fatto. La comunicazione di stamane, inoltre, stigmatizza il fatto che ella si sia presentata “come vice questore”, che effettivamente era la carica che rivestiva. In realtà, precisa Schilirò, erano gli altri a presentarla come vice questore sospeso, ma “nessuna norma vieta l’uso di un titolo pubblico”. Titolo conseguito attraverso un concorso pubblico cui hanno partecipato diecimila persone e del quale è risultata tra i primi vincitori. (Continua a leggere dopo la foto)
Oggi, dopo 14 anni di servizio, non ci sta a fare da capro espiatorio. Ora, Alessandra Nunzia Schilirò annuncia battaglia, e già si prepara a un secondo ricorso, come ha annunciato lei stessa al termine del breve video.
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