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Di Maio sconfessa Di Maio: ora giura fedeltà agli Usa e rinnega la Cina

Pubblicato il 01/10/2020 11:24

Un equilibrista senza paura, che ci ha ormai abituato ad acrobazie vertiginose affrontate con il sorriso stampato sulle labbra. Luigi Di Maio non è nuovo a piroette politiche dall’altissimo tasso di difficoltà, impegnato a modificare l’immagine che lui stesso si era costruito nel corso del precedente governo, quello gialloverde, e determinato a presentarsi agli Stati Generali del Movimento forte di un nuovo look, rivoluzionario. Il Conte-bis, d’altronde, è un lungo tentativo di cancellare il Conte-1, a partire da Quota 100 e i decreti sicurezza. E l’ex capo politico Cinque Stelle si adegua a questo tentativo di smacchiamento, a partire dai rapporti con gli Stati Uniti.

Di Maio sconfessa Di Maio: ora giura fedeltà agli Usa e rinnega la Cina

La visita del segretario di Stato a stelle e strisce Mike Pompeo è così diventata occasione utile per provare a gettarsi alle spalle un passato di tensioni. Di Maio sa bene di essere, agli occhi degli Usa, un personaggio non troppo gradito, additato come il vero e proprio protagonista dell’avvicinamento italiano a Pechino andato in scena negli scorsi mesi. E per questo ha cercato di sbracciarsi, davanti a Pompeo, sfoderando di colpo una vena fortemente atlantista, pronto a tutto pur di cancellare il Di Maio del passato e sostiuirlo con uno del presente, di tutt’altro stampo.

Di Maio sconfessa Di Maio: ora giura fedeltà agli Usa e rinnega la Cina

Di Maio ha così sconfessato persino sé stesso pur di rimarcare la sua fedeltà all’America. Chiedendo, per esempio, “una spiegazione da parte della Russia sull’avvelenamento di Navalny”, lui che soltanto qualche giorno fa, a Bruxelles, si era rifiutato di appoggiare un’inchiesta internazionale sul caso. E andando all’attacco della Cina, senza però poter arrivare a promettere paletti più stringenti sul 5G e su Huawei, argomenti particolarmente cari all’amministrazione statunitense e che finora avevano visto, di contro, il ministro degli Esteri tutt’altro che avverso nei confronti di Pechino.

Di Maio sconfessa Di Maio: ora giura fedeltà agli Usa e rinnega la Cina

Beghe passate, oggi c’è un nuovo Di Maio che ragiona da statista, cuce alleanze, manovra frenetico per garantirsi una posizione di guida, per quanto non in prima linea, del Movimento futuro. Fedele al Pd, a Conte, agli Stati Uniti. Tutto quel che serve per contribuire a un racconto di sé diverso, opposto rispetto a quello dell’uomo arrivato in Parlamento passando da piazze schiumanti rabbia contro la casta politica. E pazienza se, in questo turbinio di manovre spericolate, la coerenza sia andata definitivamente a farsi benedire.

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