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“Nuovo effetto collaterale”. Moderna e Pfizer devono avvertire. Ora anche Ema conferma le tante segnalazioni

Pubblicato il 29/10/2022 08:24 - Aggiornato il 29/10/2022 09:36

Nonostante diversi scienziati abbiano iniziato ad avanzare fin da subito dubbi circa la sicurezza e l’efficacia dei vaccini, la stampa e la televisione mainstream hanno a lungo dato spazio soltanto alle voci “allineate”, in linea con le politiche di obblighi e restrizioni nel frattempo adottate dai governi. Soltanto oggi, finalmente, la verità sta iniziando a venire pian piano a galla. Con la recente ammissione di Pfizer, che ha dichiarato pubblicamente di non aver mai nemmeno testato i propri farmaci per evitare il contagio tra un paziente e l’altro. E con nuove ricerche che continuano a far emergere dettagli sulle conseguenze dell’inoculazione nel corpo umano. L’ultima, in particolare, si è concetrata sugli effetti del vaccini sul ciclo mestruale. (Continua a leggere dopo la foto)

Tante donne, nei mesi in cui i farmaci erano arrivati per la prima volta sul mercato per poi essere resi obbligatori, avevano lamentato di aver riscontrato problemi con il ciclo dopo la somministrazione. Un tema sul quale si è discusso molto e che ha visto in queste ore l’intervento dell’Ema, l’Agenzia europa del Farmaco, che ha mandato un chiaro messaggio alle case farmaceutiche. (Continua a leggere dopo la foto)

L’Ema ha infatti invitato Pfizer e Moderna ad aggiornare le proprie avvertenze circa i possibili effetti collaterali dei vaccini e aggiungere alla lista “le mestruazioni abbondanti come effetto collaterale di frequenza sconosciuta”. La conferma, dunque, che un pericolo da questo punto di vista c’è sempre stato. (Continua a leggere dopo la foto)

A stabilirlo è stato il Prac, il Comitato per la farmacovigilanza dell’Ema. L’informazione da aggiungere viene definita “sanguinamento mestruale intenso” ed è legata al fatto che “sono stati segnalati casi di forti emorragie mestruali dopo la prima e la seconda dose e dopo il richiamo con Comirnaty e Spikevax”. Dopo aver esaminato i dati, “il comitato ha concluso che esiste almeno una ragionevole possibilità che l’insorgenza di forti sanguinamenti mestruali sia causalmente associata a questi vaccini e ha pertanto raccomandato l’aggiornamento delle informazioni sul prodotto”.

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