Tiene ancora banco la vicenda di Luca Casarini, già leader no-global e animatore dei centri sociali, poi convertitosi sulla via di Lampedusa, così potremmo dire. Qualcuno dubita di tale conversione e paventa che il disincantato interesse per i migranti celi, in definitiva, un business come un altro. Anzi, un business redditizio tanto economicamente quanto in un ritorno di immagine. Chi se lo sarebbe mai immaginato, solo qualche tempo fa, l’ex mangiapreti pregiudicato Casarini essere “invitato speciale”, ospite di riguardo, al Sinodo dei vescovi? Peccato che il castello di sabbia si stia sgretolando: non bastavano le intercettazioni; ora spuntano anche le foto a inguaiare Luca Casarini, sotto inchiesta a Ragusa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, e la sua Ong, Mediterrana saving humans, proprietaria della nave Mar Jonio. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> Gli eco attivisti colorano di verde le acque pubbliche: polemiche e sospetti, cosa si rischia (VIDEO)
>>> “Ecco cosa causa”. Proteina Spike, studio choc: l’ultima scoperta. La conferma che aspettavamo
🔴2/3 #SAR Op 18.03.19 – The #migrants boat was fully inflated with outboard engine & fuel supplies, therefore no imminent danger. Transfer of persons unjustified. #Migrantcrisis #NGO #Humansmuggling #Frontex #Europol #TogetherForRescue #SeaWatch3 #Seenotrettung #MareJonio #EU pic.twitter.com/ne6O30usFY
— Migrant Rescue Watch (@rgowans) March 19, 2019
Le foto della Guardia costiera libica
Ebbene, le foto scattate dalla Guardia costiera libica il 18 marzo 2019, che ritraggono la Mar Jonio prendere a bordo 49 migranti “in pericolo di vita”, restituiscono un più che fondato sospetto di “finti” salvataggi, al più salvataggi “pianificati”. Altre due foto, scattate poco prima, mostrano come l’imbarcazione utilizzata dai migranti navigasse in acque calme e senza problemi di natura tecnica, né gli stessi migranti parevano “in pericolo di vita”. Il loro gommone appare pienamente gonfio e operativo, non è affatto sovraccarico e risulta in normale navigazione. Più che un salvataggio di gente in baia del mare (che appare calmissimo, ripetiamo), sembra un vero e proprio “appuntamento”. Ad accusare la Ong Mediterranea è Migrant rescue watch, sito gestito dal giornalista canadese Rob Gowans, secondo cui l’organizzazione di Casarini “pianifica operazioni di salvataggio”, come leggiamo su il Giornale. Dopo lo scandalo dei finanziamenti per centinaia di migliaia di euro, che Mediterranea riceveva da (almeno) tre arcivescovi italiani, e che poi non s’è ben capito che fine facessero, nuovi grattacapi per il debordante Casarini. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Bye bye Zelensky!” L’occidente lavora alla sua rimozione. Chi salirebbe al suo posto
Gli altri guai di “Fratello Luca”
Al centro dell’inchiesta di Ragusa, che come detto lo indaga per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, c’è un altro trasbordo di migranti, avvenuto nel 2020, allorché la Mar Jonio prese a bordo 27 profughi provenienti dal cargo danese Etienne Maersk, che versò alla Ong di Casarini 125mila euro. “Arrivano i soldi dei danesi…”, si sente dire, infatti, da un entusiasta Casarini in una delle famose intercettazioni che hanno messo nei guai “Fratello Luca”, come ci permettiamo di chiamarlo, data la sua convinta e indiscutibile conversione. Infine, è appena il caso di ricordare la faida tutta interna ai “buoni”, contro Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency, epurata dal direttivo dell’associazione Mediterranea: lei e tutti color che avanzassero dubbi sulla gestione delle donazioni.
Potrebbe interessarti anche: Avete un Samsung? Ci sono brutte notizie per voi. Ecco chi scriverà le notizie che ricevete sullo smartphone